Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una “festa” per 71 mila

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2015

Successo di visitatori per la 19ª edizione di “Monumenti aperti”

La grande sorpresa sono i sotterranei del Civile 


C'è un volto deluso, forse l'unico tra quelli delle 71 mila persone che hanno visitato i “Monumenti aperti”. È quello di Tore Mura, pensionato di 78 anni: ha deciso di varcare il portone del Riva che, bambino, ha frequentato per due anni. Ma quell'ala della scuola di piazza Garibaldi non è visitabile. «Peccato», sospira, «a distanza di tantissimi anni l'avrei voluta rivedere». La delusione dura poco, giusto il tempo di vedere le altre aule. «In effetti, uguali a quella in cui andavo io». Lui ha portato il figlio, quasi quarantenne, al quale racconta di quando vedeva nel cortile il fratello maggiore impegnato nelle esercitazioni da balilla.
I SITI In fondo, il pensionato ha capito perfettamente lo spirito della manifestazione, giunta alla 19ª edizione: aiuta i cagliaritani a riscoprire la propria città. Anche quei luoghi che, apparentemente, tutti dovrebbe conoscere. Il Municipio, per esempio, quella che dovrebbe essere la “casa” dei cittadini. Eppure la fila che arriva sino al largo Carlo Felice testimonia il fatto che in tanti non hanno mai varcato il portone di palazzo Bacaredda. «È la prima volta», conferma Alessandro Murgia, muratore che vive a Villanova, «che vedo l'aula consiliare e la sala dei matrimoni».
LE FILE Hanno di che essere soddisfatti gli organizzatori: sono tantissime le persone che ordinatamente attendono il proprio turno per visitare i siti. La fila per entrare alla legione dei carabinieri di via Sonnino arriva quasi sino al Parco delle rimembranze, quella davanti al palazzo della Regione resta sotto i portici ma si trasforma in un serpentone. E non sono certo i luoghi più visitati: secondo i dati forniti dall'organizzazione, il maggior numero di firme di presenza è stato raccolto dal Rettorato (5790), seguito dall'Orto botanico (5400), dalla Cittadella dei musei (5390) e dal San Giovanni di Dio (5510). Proprio l'ex ospedale civile ha rappresentato la maggior sorpresa di questa edizione: le visite ai sotterranei, sconosciuti a tantissimi cagliaritani, sono state curate dal gruppo speleo-archeologico “Giovanni Spano” mentre a occuparsi del tour tra i tesori dell'ospedale è stata Mariposa, associazione dei dipendenti dell'Azienda; altrettanto certo il fatto che a visitare il sito sia stato anche Geppe, alias Nino Garau, il comandante partigiano cagliaritano noto in tutta Italia. A fine serata, sommando i visitatori di tutti i “Monumenti aperti”, si arriva a quota 71 mila.
LE VISITE Un successo dovuto anche al fatto che, quest'anno, la manifestazione ha avuto il merito di varcare i confini del centro storico, coinvolgendo anche le periferie, come Pirri e Sant'Elia. O come Molentargius («Siamo felicissimi per il migliaio di visitatori che abbiamo avuto», dice Vincenzo Tiana). E aprendo luoghi normalmente accessibili a pochi: la Fondazione del Banco di Sardegna, per esempio. «Addirittura», racconta Simone Sund («Cognome indiano, mia mamma, invece, è italiana»), studente del Martini che si occupa dell'accoglienza, «abbiamo avuto visitatori olandesi e di Barcellona». Ma, forse, ad apprezzare maggiormente il luogo sono stati proprio i cagliaritani che hanno potuto ammirare i lavori di Maria Lai o i dipinti (che ricalcano lo stile del mosaico nella chiesa del Carmine) di Aligi Sassu. E hanno apprezzo l'entusiasmo dei ragazzi che hanno fatto da guide nei monumenti. Come dimenticare Ginevra, la bimba di otto anni del Riva, che accoglie i visitatori indicando «il busto in bronzo di Alberto Riva Villasanta»?
Marcello Cocco