Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, tuffo tra cantieri

Fonte: L'Unione Sarda
4 maggio 2015


Boom rinviato per la paura di molti di non trovare parcheggi liberi

 

La più amata dai cagliaritani è la prima fermata


    
 

Tute da ginnastica e scarpe comode per passeggiare. La maggioranza dei cagliaritani ha rinviato la prova costume. Almeno al Poetto, dove i cantieri aperti e la paura di non trovare un posto libero per parcheggiare l'auto hanno tenuto lontani molti cagliaritani. Alla fine tanti stalli sono rimasti vuoti. Come molti tratti di spiaggia, compreso quello davanti all'ospedale Marino, dove non sono stati numerosissimi gli ombrelloni. Un paradosso che la prima, vera giornata d'estate che ha fatto schizzare verso l'alto la colonnina del mercurio.
IN RIVA AL MARE L'assalto alla spiaggia, sia chiaro, c'è stato, ma a registrare se non proprio il tutto esaurito almeno un piccolo-grande boom di presenze è stata la prima fermata. Evidentemente e ancora la più amata dai bagnanti del capoluogo, in testa i ragazzi. Anche se sotto gli ombrelloni, ieri mattina, di donne e uomini maturi ce n'erano parecchi. E non tutti dalla pelle candido-latte.
LA TINTARELLA «Macché - conferma Sandro Mereu - questa è abbronzatura consolidata: aprile a Chia, aprile a Villasimius». E ora, evidentemente, il sole del Poetto. «Che vergogna! Sono imbarazzata», sospira Gianni Porcu, studentessa liceale, «sono bianca da far paura».
Mezzogiorno è passato da una manciata di minuti e il caldo si fa sentire. Meglio tenersi lontani dai servizi igienici. L'aria rovente esalta il fetore proveniente dai bagni. La porta spalancata è una “finestra” sullo sconcio. Il bagno è off limits per colpa della spazzatura abbandonata sul pavimento ma anche per la sporcizia. «Sì - confermano due ragazzi - le docce funzionano. Ci si arrangia. Ma da lì è meglio star lontani».
Con lo sfondo della Sella del Diavolo quest'angolo di Poetto è un paradiso. E l'acqua limpida, resa piatta da un leggero maestrale, invoglia a cimentarsi con le prime nuotate. Tre amiche urlano «spilli», mentre si agitano per scacciare la botta di freddo - gli aghi , appunto - di un mare che tarda a riscaldarsi.
LE TRANSENNE Dietro la spiaggia, è una lunga, interminabile teoria di cantieri. È il Poetto che rinasce e già svela quale sarà il suo futuro. «Bellissimo. Sarà bellissimo». Non ha dubbi Vittorio Melis. «Speriamo solo che facciano in fretta, avevano promesso inizio estate e abbiano letto sulla stampa che l'apertura è stata rimandata a settembre», racconta mentre scuote la testa per mostrare il suo pessimismo.
Cantieri, dunque, ancora aperti. E servizi igienici che il Poetto non merita.
I BARETTI Ma è la mancanza dei baretti a far sembrare questa prima vera giornata d'estate quanto meno anomala. Per i nuovi “baretti” bisognerà attendere, e se gli uffici hanno già consegnato ai gestori titolari di concessioni i primi nulla osta per avviare la costruzione dei nuovi chioschi, per il taglio del nastro bisogna attendere l'estate vera . Quella che comincia ufficialmente il 21 giugno. Allora - così hanno assicurato in Municipio - i venti chioschi apriranno i battenti e il litorale potrà di nuovo essere frequentato ininterrottamente dalla mattina alla sera tardi facendo affidamento a questi importanti servizi di spiaggia. Nel nome di una tradizione consolidatasi negli anni e che d'ora in avanti potrà fare i conti con un ambiente costiero completamente riqualificato. E che, tra l'altro, non dovrà più fare i conti con l'isolamento che l'accompagna durante la stagione fredda. I chioschi, infatti, proprio per la loro struttura e localizzazione (saranno leggermente arretrati rispetto a quelli tradizionali) non chiuderanno più a fine stagione balneare ma resteranno in funzione per tutti i dodici mesi.
Andrea Piras