Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sa Domu, discussione rinviata

Fonte: L'Unione Sarda
29 aprile 2015

CONSIGLIO. Non c'era il consigliere che ha chiesto lo sgombero dell'ex scuola a Castello

I giovani dello studentato manifestano davanti al Municipio


«Sa Domu non si tocca». In duecento ieri si sono ritrovati sotto il Municipio per difendere dal rischio di sgombero lo studentato occupato in via Lamarmora. All'ordine del giorno del Consiglio comunale era prevista una mozione di Gennaro Fuoco e Alessio Mereu, di Cagliari futura, che chiedono di «mettere in atto tutte le azioni di polizia atte a liberare l'immobile» e «interrompere le utenze idriche, elettriche e fognarie». Dopo il tam-tam dei giorni scorsi, in tanti ieri si sono fatti trovare sotto palazzo Bacaredda, ma l'argomento in Aula non è stato trattato per l'assenza del primo firmatario Gennaro Fuoco.
LA VICENDA La storia di Sa Domu nasce con lo sciopero generale del 12 dicembre scorso: un gruppo di giovani ha abbandonato il corteo per raggiungere Castello e occupare l'ex scuola Manno in via Lamarmora. Passati i primi giorni di incertezza sul successo dell'iniziativa, gli occupanti si sono messi a lavorare per portare avanti il progetto di uno studentato occupato. «C'erano problemi in vari ambienti, soprattutto nel tetto, e ci siamo occupati della messa in sicurezza a nostre spese», spiega Enrico Puddu, uno degli animatori del progetto: «Dopo oltre quattro mesi l'edificio ha trenta posti letto per studenti universitari fuori sede, docce, cucina con dispensa, palestra popolare e una sala musica insonorizzata per non disturbare».
GLI OCCUPANTI Sono un centinaio i ragazzi che si impegnano quotidianamente dell'occupazione, compresi lavori e manutenzioni, cui si aggiungono i tanti che ruotano intorno a Sa Domu. «Si realizzano laboratori teatrali e musicali, poi ci sono diverse associazioni che si riuniscono in questi spazi aperti a tutti», spiega Puddu: «Oltre che noi, ci sono circa trecento persone che ruotano intorno al progetto». Nessun problema col quartiere: dicono che Castello li ha accolti a braccia aperte.
IL VICINATO «La scuola Manno confina con un istituto delle suore, che dal primo giorno si sono occupate di noi prestandoci anche scope e stracci per le pulizie. Dopo oltre quattro mesi i rapporti con loro sono ottimi, come lo sono con le attività commerciali del rione: il panettiere ci regala ogni giorno il pane e stiamo organizzando eventi cui parteciperanno diversi negozi di Castello». Emanuela Falqui si occupa di arte contemporanea in spazi non convenzionali con il gruppo "Funivie veloci": «Abbiamo ideato la Chiamata allearti portando una quarantina di artisti che si sono divertiti a realizzare le loro opere dentro Sa Domu. A Cagliari sono tanti gli spazi abbandonati che potrebbero essere sfruttati in questa maniera».
LA SOLIDARIETÀ La scuola occupata non attira solo ragazzini: tra chi si riunisce lì c'è anche il Cagliari Social Forum. «Saremmo venuti a manifestare per loro in ogni caso», commenta Giorgio Canetto, «hanno recuperato e aperto alla città una scuola abbandonata da sette anni: non sono loro ad avere comportamenti illegali».
IL CONSIGLIO Mentre i manifestanti cantavano sotto i portici, in Aula non si è trattato l'argomento per l'assenza di Gennaro Fuoco, eletto con Fli e ora nell'orbita di Salvini. «È fuori dall'Isola, era lui il primo firmatario e abbiamo deciso di rinviare la discussione alla prossima occasione», spiega il capogruppo di Cagliari futura, Alessio Mereu che chiede lo sgombero di Sa Domu. «Sono studenti e ho molto rispetto per loro: sono stato consigliere d'amministrazione dell'Ersu, conosco bene il loro mondo e sono sensibile ai loro problemi», commenta l'esponente di Fratelli d'Italia, «ma non sono sensibile verso chi non rispetta le leggi, chiunque sia. Violare le leggi è un cattivo esempio anche verso altri giovani che studiano e fanno sacrifici, ma non hanno comportamenti censurabili. La politica che assiste passivamente e non interviene è un brutto segnale».
Marcello Zasso