Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Da aree incolte a orti urbani

Fonte: La Nuova Sardegna
20 aprile 2015

Il progetto dei Riformatori per sperimentare un’economia etica


CAGLIARI Venticinque metri quadrati di terreno pubblico dati in concessione alle famiglie per trasformarli in orti urbani. È il senso della proposta di legge presentata dal gruppo dei Riformatori in Consiglio regionale. Secondo il progetto, che nasce dall’esperienza di Quartu, con uno stanziamento di tre milioni la Regione dovrebbe incentivare i Comuni ad assegnare le aree inutilizzate e degradate a chi vuole coltivarle per soddisfare il fabbisogno del nucleo familiare o anche come integrazione al reddito nel caso dei meno abbienti. Agli assegnatari la stessa Regione, secondo la proposta, dovrebbe poi concedere un contributo di 300 euro (600 per gli orti didattici riservati alle scuole) destinati all’avvio della produzione. Per i Riformatori oggi un orto di 25 metri quadrati produce almeno 180 chili di ortaggi all’ anno e con lo stanziamento previsto sarebbe possibile realizzare fino a 10mila orti in Sardegna. «Nel Nord Italia – ha detto il consigliere regionale Michele Cossa – c’è un ritorno all’agricoltura, soprattutto a quella a chilometro zero. Dal 2011 al 2013, in Lombardia, gli orti urbani sono triplicati fino a un’estensione di tre milioni di metri quadrati». Per il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni: «È questa la strada per rendere produttivi i troppi terreni incolti nelle città e nelle periferie. Tra l’altro proprio le coltivazioni a carattere familiare potrebbero essere d’aiuto a chi è in difficoltà». Per l’ex vicesindaco di Quartu Gabriele Marini «oggi è necessario puntare su un’economia etica e sperimentare una forma nuova e integrativa di approvvigionamento alimentare».