Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scuole, sì al piano definitivo L'Anci attacca: «Correttivi inutili»

Fonte: L'Unione Sarda
13 aprile 2015

GIUNTA.

Si salvano solo alcuni istituti, confermate molte soppressioni nei paesi interni 

E alla fine, dopo un fiume di lacrime, preghiere e proteste, il risultato è tristissimo, e conferma la morte annunciata per molti paesi dell'interno. La Giunta ha salvato un paio di scuole, per il resto, è andata avanti col suo feroce Piano di dimensionamento. Non ha raccolto le grida delle mamme, dei bambini, dei sindaci, di un sacco di gente, di aspettare un anno per capire quali idee si sarebbero potute mettere in campo contro lo spopolamento, per trovare un'alternativa alle chiusure senza speranza. «Non hanno avuto il coraggio di cambiare un'impostazione sbagliata, né la volontà di imboccare una strada nuova», dice, durissimo, il presidente dell'Anci, Pier Sandro Scano.
«Il piano è definitivo», annuncia ieri la Giunta. I punti principali della delibera che modifica la precedente sono: il mantenimento delle scuole primaria e secondaria di primo grado (compresa la prima classe) di Santa Maria Coghinas; della secondaria di primo grado di Codrongianos; della primaria di Erula. Inoltre, è confermata la situazione attuale dell'Istituto professionale per i servizi alberghieri di Budoni, che rimane accorpato a quello di Arzachena. Ancora: «L'offerta formativa è stata potenziata con l'attivazione dei nuovi indirizzi sportivi presso l'Istituto di istruzione superiore Garibaldi di La Maddalena, il Liceo Da Vinci di Lanusei, l'IIs Gramsci-Amaldi di Carbonia, l'IIS Paglietti di Porto Torres, e l'inserimento del Liceo linguistico nell'Istituto Paglietti di Castelsardo».
Restano in piedi, quindi, le soppressioni delle elementari a Belvì, Martis, Tergu, Padria, Torpé-Brunella, Cossoine, Nughedu San Nicolò, Chilivani-Ozieri, Siligo, Segariu, Piscinas, San Nicolò Gerrei, Gesico, Morgongiori, Siamaggiore, Tramatza, Flussio, Osini, Bassacutena-Tempio Pausania. E delle medie a Torpé, Ballao e Osini.
«Hanno adottato correttivi parziali di una politica sbagliata», sostiene Scano. «Insieme, sindaci e Anci, abbiamo proposto una linea diversa: una moratoria di un anno per attuare un piano di riorganizzazione, che veda andare contestualmente l'assetto delle scuole, il riordino degli Enti locali e la definizione dei piani territoriali di sviluppo».
Sostiene l'esecutivo che «il Piano è ispirato a una prospettiva di lungo termine che mira alla crescita qualitativa della scuola e ad affrontare la sfida della dispersione scolastica». Non è d'accordo il presidente dell'Associazione dei Comuni: «Pensiamo che la razionalizzazione del sistema scolastico debba intrecciarsi col mantenimento della vita delle comunità locali e con una politica complessiva per i territori svantaggiati e in forte calo demografico. Lo Stato e la Regione non possono presentarsi in un piccolo paese con l'atteggiamento di chi si limita a chiudere scuole e imporre tasse. Le Giunte regionali, sia quella precedente di centrodestra che quella attuale di centrosinistra, si sono limitate a recepire passivamente le scelte ministeriali, senza nemmeno provare a proporre un diverso percorso e a pensare una strategia di sviluppo e salvezza».
Cristina Cossu