Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovi palazzi in via Dante, il Tar blocca l'intervento

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2015


Respinto dai giudici il ricorso presentato dall'imprenditore Ottolini

 



L'idea era quella di demolire e ricostruire con il piano casa sia la rivendita di automobili che il salone d'esposizione, l'officina e la carrozzeria della concessionaria Renault tra via Dante, via Pergolesi e via Pascoli. Un progetto residenziale così grande, quello presentato da Piero Angelo Emilio Ottolini, che il Comune ne ha subordinato la concessione edilizia all'approvazione di un piano d'attuazione. Insomma, per i tecnici comunali è quasi una nuova lottizzazione.
IL TAR Il primo round della complessa battaglia giudiziaria nata attorno all'intervento edilizio di via Dante lo hanno vinto il Comune (difeso dall'avvocato Genziana Farci) e la Soprintendenza. I giudici del Tar hanno infatti respinto il ricorso presentato dall'avvocato Silvana Congiu per conto del privato, accogliendo la tesi che le dimensioni del complesso da realizzare necessitano di «una pianificazione esecutiva e di dettaglio per le aree di maggiore estensione».
IL PROGETTO A firmare il progetto finito al vaglio dei giudici della seconda sezione del Tar è stato l'ingegnere Maurizio Loddo, incaricato da Ottolini. Il 29 aprile 2011 è stato chiesto il permesso di costruire col piano casa: demolire e ricostruire, con l'aumento della volumetria, una parte dell'area che ospita concessionaria e officine Renault. Un'area edificabile "B" da 5200 metri quadrati nel cuore della città. Avviato il procedimento, nel marzo 2012 gli uffici comunali hanno chiesto chiarimenti sull'intervento, concludendo il 16 luglio 2014 con la richiesta di un Piano Attuativo.
IL RICORSO Ritenendo illegittima la richiesta dell'Ente, Ottolini ha presentato un ricorso al Tar che è stato affrontato dal collegio presieduto da Tito Aru con a latere i giudici Antonio Plaisant e Gianluca Rovelli. La sentenza, depositata mercoledì, ha chiarito che a pesare è proprio la dimensione dell'intervento.
LE MOTIVAZIONI «Si ritiene» scrivono i giudici, «che tanto più le nuove opere da realizzare sono di una certa entità, tanto più è intensa l'esigenza di un previo piano attuativo». Questo nonostante il quartiere tra via Dante e via Pergolesi sia già ampiamente urbanizzato. «Tali opere di urbanizzazione» concludono i giudici, «sono state concepite e realizzate in relazione ai carichi urbanistici contestualmente previsti, cui era certamente estraneo il peso del nuovo imponente insediamento».
Francesco Pinna