Da oggi la macchina della Pubblica amministrazione entra nell'era delle fatture elettroniche: potrà emettere, ricevere, trasmettere, gestire, saldare e conservare esclusivamente documenti digitali. La fattura cartacea appartiene al passato. Ai 40 mila uffici della Pa come ministeri, agenzie fiscali, Inps, Inail, forze di polizia e forze armate che dallo scorso 6 giugno hanno fatto da apripista alla fatturazione elettronica, si aggiungeranno tutte le amministrazioni territoriali come i comuni.
«Un numero interessante di imprese si è già adeguato a questo nuovo sistema già dal 9 giugno dello scorso anno quando era prevista l'emissione della fattura elettronica per le varie amministrazione centrali, ora che la platea si amplia con tutto il sistema degli enti locali, Comuni per primi, diventa una priorità adeguarsi - spiega Gian Luca Deriu, direttore Confcommercio Sardegna -. In questi primi mesi sono emerse diverse criticità come la complessità del sistema e le regole rigide per la predisposizione della fattura, la firma digitale e l'invio. È evidente che non è adatta per i piccoli commercianti e gli esercizi familiari».
Un punto cruciale è la conservazione dei documenti digitali: «È un costo in più per le micro aziende che non hanno strutture amministrative interne e si devono rivolgere a terzi. Inoltre c'è il timore che non tutti gli enti locali siano in grado di gestire il flusso dei processi digitali, con rischi di ritardi nei pagamenti».