Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Nella pancia del carcere: visite record a Buoncammino, ma è polemica

Fonte: web Castedduonline.it
23 marzo 2015

 


Migliaia di cagliaritani in fila per visitare l'ex carcere. Ma non mancano le proteste sugli "strani tesseramenti" del Fai


Autore: Jacopo Norfo il 23/03/2015 02:31

 

 


Nella pancia del carcere, tutto ancora oggi sembra surreale. I muri scrostati. I disegni alle pareti. Quel filo spinato e quei muri invalicabili. Quelle bocche di lupo nel centro di una città. Quelle celle così anguste, quei letti a castello da brividi. Buoncammino, marzo 2015, il weekend della curiosità morbosa. Migliaia di cagliaritani si sono messi in fila, forse non l'avrebbero mai fatto per visitare un monumento, Ma l'ex carcere sì, fa effetto: entrare dove nessuno avrebbe mai voluto entrare. Colpisce la testimonianza di un avvocato cagliaritano: "In effetti da quando la struttura è stata abbandonata è passato veramente poco tempo. Per decenza, si potevano mettere dei fogli a nascondere disegni o immagini indecenti. A me venivano i brividi quando il portone azzurro si chiudeva e da tecnico, sapevo di starci al massimo qualche ora". Boom di visite doveva essere, boom di visite è stato. Ma non senza qualche polemica: a parte il caso del disabile che ha protestato per il mancato accesso alla zona con regolare pass, c'è anche chi si lamenta per la gestione del Fai.

Il dibattito esplode nel gruppo Fb Parliamo di Cagliari. Dove Marco Serra Landis scrive: "Vi sembra giusto che migliaia di persone abbiano fatto la fila per poter accedere a quello che in fin dei conti sino a pochi mesi fa era un luogo di penitenza e purtroppo anche di morte? Lo Stato sarebbe stato così sollecito nel concedere alle associazioni locali il permesso per accedere alla struttura, così come ha fatto con il colosso FAI, associazione onlus con bilanci milionari, e che alla Sardegna ha finora dato solo poche briciole? La città di Cagliari, con l'ormai collaudata manifestazione "Monumenti Aperti", ha dimostrato con migliaia di volontari e con finanziamenti risicati, di saper fare altrettanto bene". Non finisce qui, perchè nei commenti un altro cagliaritano, Andrea Pergola, scrive: " Trovo veramente deplorevole il fatto che fosse necessario tesserarsi per poter accedere a determinate aree del carcere. La trovo una cosa disgustosa! Non era un "regalo" alla comunità, bensì semplicemente una raccolta adepti. EDIT: non era a pagamento ma comunque era una campagna al tesseramento".  (foto Ignazia Melis)