Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Palazzo alle falde di Monte Urpinu «Le volumetrie sono state ridotte»

Fonte: L'Unione Sarda
23 marzo 2015


Dopo il via all'inchiesta interviene il legale della società costruttrice: «È tutto in regola»

 


«Non solo la pratica edilizia è perfettamente in regola, ma i costruttori hanno anche rinunciato a utilizzare tutte le volumetrie che avevano a loro disposizione».
Questa in estrema sintesi la difesa della società che sta realizzando un palazzo a quattro piani in via Rossello, alle falde di Monte Urpinu, sul quale il pm Marco Cocco ha aperto un'inchiesta dopo l'esposto presentato da alcuni residenti. Questi ultimi avevano infatti sollevato dubbi e perplessità sulla regolarità del progetto, sostenendo che nell'originario piano di lottizzazione quel lotto era destinato a verde privato. Così il magistrato ha aperto un fascicolo contro ignoti per presunti abusi edilizi e paesaggistici, delegando il Corpo Forestale per gli accertamenti.
«L'urbanizzazione dell'area - spiega ora l'avvocato Benedetto Ballero, che tutela la società costruttrice - risale agli anni '60 e nel piano di lottizzazione, denominato Hallen-Villahermosa, l'area in questione costituiva un lotto edificabile». Il via libera al progetto - prosegue il legale - è arrivato il 19 dicembre scorso, ma non con «sospetta celerità» come sostenuto dai residenti: «La presentazione - sostiene Balleto - risale al gennaio 2013, poi il progetto è stato esaminato sette volte in sede di conferenza di servizi: sono stati necessari oltre 23 mesi, quasi due anni». E ancora: «Il progetto prevede l'edificazione di un edificio residenziale pluriplano e plurifamiliare, conforme, per quanto riguarda l'altezza massima, al vincolo ministeriale di rispetto del cono di visuale dal colle di Monte Urpinu a differenza di quanto era avvenuto in precedenza per i palazzi circostanti».
Ma non è tutto. Secondo l'avvocato Ballero il Puc approvato nel 2000 «ha ridotto le dimensioni e la volumetria sviluppabile nel lotto originario degli anni '60» ma siccome «l'ufficio Tutela paesaggio comunale e la Soprintendenza per i beni paesaggistici della Regione, hanno imposto ulteriori limitazioni alla volumetria edificabile, con la richiesta che al nuovo edificio venisse conferito l'aspetto di una grande villa integrata nel verde - per differenziarla dai palazzi del contesto urbano consolidato che violano il cono di visuale - in sede di progettazione proprietà e professionisti, hanno accettato tali ulteriori limitazioni». Insomma, alla fine il progetto non solo «rispetta i limiti di altezza dei fabbricati, ma anche le ulteriori esigenze di inserimento armonico dell'edificio nel contesto», tanto che la volumetria è stata ridotta «a meno del 58% della potenzialità edificatoria stabilita dal Puc». (m. le.)