Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Comitati in rivolta: «La Sardegna non sarà un deposito di scorie»

Fonte: La Nuova Sardegna
23 marzo 2015

Scano (Anci): «I 377 sindaci compatti, fermeremo il disastro»
L’1 e il 2 aprile spettacoli nel piazzale del Consiglio regionale


di Mauro Lissia

CAGLIARI Pronti a sdraiarci per terra: per costruire il deposito delle scorie nucleari in Sardegna «dovranno passare sui nostri corpi». È il comitato «No iscorias» a lanciare l’ennesima offensiva pacifica in difesa dell’ambiente sardo, forte ormai di un appoggio politico che si è fatto unanime e che appena l’altro ieri ha incassato anche quello di Laura Boldrini, terza carica dello Stato. «Siamo disposti a tutto pur di fermare questo disastro» hanno ribadito i rappresentanti dei comitati, da Angelo Cremone a Marco Mameli, fino a Doddore Meloni, Giacomo Meloni, Alessandra Seu, Nicola Culeddu, Vincenzo Pillai e altri. Piersandro Scano, presidente dell’Anci, ha confermato: «I 377 sindaci hanno detto no ai veleni, ma la data si avvicina e guardiamo con un certo allarme al momento della scelta. L’isola ha già dato, tra basi militari e inquinamento. Quindi siamo pronti a mettere in campo i sindaci ad impedire qualsiasi sopruso». Sempre i sindaci, secondo Ennio Cabiddu, potrebbero essere protagonisti della protesta se partecipassero compatti a un’iniziativa che sta nascendo, al fianco della massima assemblea isolana: «Chiediamo che il consiglio regionale dichiari tutto il territorio dell'isola denuclearizzato - ha proposto l’ex sindaco di Samassi – altrettanto possono fare i sindaci dichiarando con una delibera il loro territorio comune denuclearizzato». Non irresistibile sul piano giuridico, l’iniziativa avrebbe comunque un forte significato politico in una fase in cui la politica rischia di arrendersi alle fredde indicazioni dei tecnici. C’erano tutti ieri mattina sotto il palazzo del consiglio regionale, i rappresentanti dei comitati uniti in una battaglia che «finirà solo quando avremo vinto». Pochi mezzi a disposizione ma ferrea determinazione ad andare avanti. Il calendario del richiamo alla protesta è ricco: l’uno e due aprile.le «giornate attesa», spazio a musica e spettacoli nel piazzale di via Roma con il giornalista e operatore culturale Gerry Ferrara, gli attori Rita Atzeri, Massimiliano Medda e molti altri. Mentre per il 19 aprile è in programma il Nonucle-die in tutta la Sardegna. I perché del no: «Il deposito - spiegano i movimenti in un volantino - costituisce un pericolo permanente e rappresenta un danno all'immagine dell'isola». C’è anche il fattore salute: «I primi a pagare saranno i bambini». Due minuti a testa per comunicare ai cronisti idee e posizioni su un tema sul quale non esistono divisioni: «Abbiamo una Procura della Repubblica sensibile ai problemi dell’ambiente – ha suggerito Gianfranco Sollai – e allora sarebbe il caso di informarla puntualmente, perché ogni passo di questa vicenda avvenga sotto stretto controllo giudiziario». Categorica Claudia Zuncheddu: «Si può anche organizzare un’occupazione dei siti e dei territori – ha osservato – partendo dalla diffida che abbiamo trasmesso allo Stato, ottomila firme raccolte senza alcuna pubblicità e attività di comunicazione». Una nota di scetticismo, tra il serio e il goliardico, è arrivata da Doddore Meloni, che si è espresso come al solito in limba: «Sì, ora si parla di 377 sindaci – ha detto – tutti pronti a scendere in campo. Però se mi guardo intorno vedo sempre le solite facce. Speriamo bene».