Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il mutuo? Non si può»

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2015


INCHIESTA. Un test nelle banche per verificare tutti i limiti del Jobs act

Neo assunti senza speranza: garante obbligatorio 


«Siete sicuri di voler comprare?». L'impiegato della Bnl abbozza un sorriso: «Entrerete nel mondo delle mucche da mungere». La battuta ha sfumature minacciose. Il primo tentativo è al Banco di Sardegna. Trentatré anni lei, cinque in più lui. «Il mutuo regionale fa al caso vostro». Ma il sogno svanisce in pochi minuti. È necessario avere redditi pregressi, anzianità, e un garante. La lista infinita di documenti da produrre finisce in fondo alla borsetta. Assieme al biglietto da visita.
Quattro giorni per bussare alla porta di dieci istituti di credito - italiani, tedeschi e olandesi - danno lo stesso risultato: una giovane coppia appena assunta col Jobs act non ha speranze. A meno che non trovi qualcuno disposto a garantire i suoi sogni. In questo caso abbastanza modesti: un bivano di ottanta metri quadri alla periferia di Quartu. Valore d'acquisto 140 mila euro, cento sono da finanziare.
BOCCIATURA Il tour riprende. Qualsiasi sia la tua idea di casa in Unicredit c'è sempre il mutuo giusto per te . Lo slogan non supera la prova pratica. Le opzioni sono tre: tasso fisso, variabile o misto. Quando sembra che tutto fili liscio le carte in tavola cambiano. «Valutiamo caso per caso, ma con un garante le possibilità che vada a buon fine aumentano». Alla Credem la soglia finanziabile sale e le premesse cambiano: un contratto è col Jobs act, l'altro vecchio stile. Niente da fare. «Con un solo reddito la rata sarebbe difficilmente sostenibile. A meno che qualcuno non garantisca per voi».
La riforma del lavoro di Matteo Renzi cancella l'articolo 18 e tiene socchiuse le porte degli istituti di credito. A pochi giorni dalla rivoluzione c'è chi non ha ancora recepito la novità. «Vorremmo acquistare la prima casa, siamo stati appena assunti col contratto a tutele crescenti». Per una volta chi ha il potere di decidere sui sogni altrui ha lo sguardo spaesato. «Quindi avete una scadenza? Scusate un attimo, voglio controllare una cosa». Torna in mezzo secondo. «Superato il periodo di prova chiediamo minimo tre mesi di anzianità. Al vostro posto aspetterei». Alla Deutsche, dove i tuoi sogni prendono subito forma , c'è almeno una possibilità. «È un contratto a tempo indeterminato a tutti gli effetti. Ma l'assenza di anzianità potrebbe essere un problema. È il centro di valutazione stabilità a decidere».
I PREVENTIVI La marcia riprende. Banca Carige, filiale del Largo: «È un contratto a tempo indeterminato ma le tutele sono inferiori. Possiamo abbinare un'assicurazione sul mutuo». Ma nell'eventualità che uno dei due richiedenti faccia la guardia giurata «non credo sia possibile farla». Al Monte dei Paschi la trattativa dura una decina di minuti. «In questo momento non offrite abbastanza garanzie, pensateci bene. L'acquisto di una casa non è una cosa da niente». Nel mondo Intesa San Paolo le novità sono già arrivate. «Per chi lo legge bene il Jobs act non è una sparata. Hanno eliminato l'articolo 18, ma dal punto di vista delle nuove assunzioni non è male», osserva l'addetto ai prestiti. «Possiamo tentarcela, anche perché se non apriamo al mondo del lavoro andiamo tutti a casa». Arrivano i preventivi e per l'ennesima volta ricompaiono garanti e assicurazioni nell'eventualità di perdita del lavoro. «Sono certo che con le nuove norme si daranno molto più mutui», pronosticava qualche giorno fa l'Abi. Ma al decimo tentativo la realtà è diversa. Rimane solo la banca dell'oro, o continuare a vivere in affitto.
Sara Marci