Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Inchiesta sul palazzo

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2015

MONTE URPINU.

Esposto dei cittadini di via Rossello sul nuovo edificio

Quattro piani ai piedi del colle, indagine aperta 


Un palazzo di quattro piani sta per sorgere ai piedi dell'oasi verde di Monte Urpinu. I lavori sono già iniziati e le ruspe hanno quasi ultimato lo scavo in cui saranno gettate le fondamenta, ma nel frattempo sul cantiere aperto da qualche settimana in via Rossello, strada chiusa a ridosso del colle più amato dai cagliaritani, si sono accesi i riflettori della Procura della Repubblica.
INCHIESTA APERTA Il pm Marco Cocco ha infatti aperto un'inchiesta penale, ancora a carico di ignoti, per verificare la regolarità delle concessioni e delle autorizzazioni ottenute dalla società proprietaria del terreno, che nell'originario piano di lottizzazione era destinato a verde privato. Il fascicolo è ancora in fase embrionale, ma il magistrato inquirente ha già ipotizzato una serie di reati in materia urbanistica e ambientale, dando l'ordine agli uomini del Corpo Forestale di svolgere tutti gli accertamenti e acquisire la documentazione con cui è stato dato il via libera all'intervento urbanistico.
L'ESPOSTO A far scattare l'indagine è stato la segnalazione di alcuni residenti di via Rossello, che dopo aver tentato inutilmente di avere dal Comune informazioni esaustive su quanto stava accadendo, hanno deciso di rivolgersi all'avvocato Daniela Muntoni, che ha subito presentato un esposto in Procura. «Noi non accusiamo nessuno - spiegano -, magari alla fine delle indagini risulterà che è tutto in regola come dicono gli uffici comunali, ma ci sono parecchie cose che non ci convincono e per questo vogliamo che sia fatta chiarezza. E non solo per difendere i nostri diritti, ma quelli di tutti i cagliaritani».
I DUBBI DEI RESIDENTI Al di là del danno creato a chi vive nei palazzi di fronte, che non potranno più godere del panorama invidiabile di prima, l'intervento edilizio riguarda infatti un'area di forte interesse ambientale «tutelata almeno in teoria - spiegano i residenti - da precisi vincoli paesaggistici». Da qui le tante domande che si pongono in via Rossello. «Come è stato possibile - si chiedono i firmatari dell'esposto - che il Puc del 2000 abbia definito quell'area edificabile nonostante nel piano di lottizzazione sia stata sempre considerata area destinata a verde privato? E perché l'originale di tale piano di lottizzazione è scomparso dagli uffici comunali ed è stato possibile ottenere soltanto una copia non autorizzata?». E ancora: «Il progetto, nonostante queste perplessità, ha ottenuto molto velocemente il parere favorevole del Servizio pianificazione strategica e territoriale, del Bapsae, del Servizio mobilità, infrastrutture varie e reti, del Servizio verde, parchi e gestione faunistica e infine dell'Asl».
I GARAGE Ma la stranezza più evidente è un'altra: «Nel parere dato dal servizio edilizia privata - spiegano i residenti -, rifacendosi alla documentazione presentata dalla ditta, si dice paradossalmente che l'intervento consiste nella “demolizione e ricostruzione di un edificio residenziale”, evidentemente si tratta però di un edificio fantasma visto che sull'area in questione non c'è mai stata alcuna civile abitazione, bensì soltanto due vecchi garage realizzati dal precedente proprietario».
PAROLA ALLA PROCURA Da qui la decisione di rivolgersi alla magistratura, anche perché - così insistono i residenti della via - le risposte ottenute dal Comune «sono state piuttosto evasive e per nulla soddisfacenti». E concludono: «Crediamo che sia nostro diritto sapere se nell'autorizzare la costruzione di un palazzo di quattro piani a ridosso di un'area di grande valore naturalistico come Monte Urpinu siano state rispettate tutte le norme, le procedure e i vincoli previsti dalla legge».
Massimo Ledda