Rassegna Stampa

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Giornata Fai, il 21 marzo visite al carcere di Buoncammino. No della polizia penitenziaria

Fonte: web cagliaripad.it
10 marzo 2015

 

 

Ansa News


 

Associazione nazionale polizia penitenziaria contro la decisione di affidare le visite guidate all'interno dell'ex carcere Buonacammino al Fai, il Fondo ambientale italiano.
In una lettera inviata, tra gli altri, al ministro della Giustizia Andrea Orlando, il presidente dell'Anppe Antonio Cocco spiega i motivi del dissenso. "Per il giorno 21 e 22 marzo è stata organizzata la giornata del Fai, autorizzato a fare delle visite guidate all'interno dell'ex carcere, ma il carcere non rappresenta né l'ambiente né i monumenti".
Secondo l'Anppe, Buoncammino e il personale dagli inizi degli anni 70 sono "stati fatti oggetto di violenti pregiudizi". E l'associazione si interroga. "Le guide che non conoscono le passate problematiche e magari le richieste ledono l'immagine del corpo e della stessa struttura, avranno una risposta che spieghi, smentisca o confermi?".
Per queste ragioni l'Annpe ritiene che le visite debbano essere affidate "a chi nel bene e nel male, per ragioni del proprio servizio all'interno della struttura ha trascorso decenni e decenni". La richiesta, sottolinea ancora l'Annpe "anche in funzione del nulla osta concesso all'Associazione dal dipartimento dell'amministrazione penitenziaria il 20 febbraio 2015". E conclude: "è indispensabile che l'autorizzazione concessa al Fai di Cagliari sia revocata per tutte queste ragioni e per mancanza di conoscenze specifiche nel settore".

Cappellacci: "Aprire il carcere 365 giorni l'anno". “Altro che contestare le visite promosse del Fai: si lavori affinché l’ex casa circondariale di Buoncammino sia fruibile per il pubblico 365 giorni l’anno dai Cagliaritani e dai turisti”. Lo ha dichiarato Ugo Cappellacci, consigliere di Forza Italia e già presidente della Regione Autonoma della Sardegna. “In questo senso – ha aggiunto Cappellacci, che ha presentato insieme al gruppo Forza Italia una mozione in Consiglio regionale per la restituzione del bene alla Sardegna- l’unica lettera da inviare al ministro Orlando e al Governo Renzi è quella che dovrebbe partire dal presidente Pigliaru per rivendicare il bene in base all’articolo 14 dello Statuto per restituirlo finalmente alla città e alla fruibilità pubblica. Occorre fare presto –ha evidenziato il forzista- per scongiurare l'ipotesi che il bene sia occupato per ospitare uffici dell’amministrazione penitenziaria. Il danno sarebbe duplice: in primo luogo perché ancora una volta la città sarebbe privata dell'immobile per lungo tempo e in secondo luogo perché, se dovesse attuarsi quella che è molto più di un'eventualità, la Regione di vedrebbe costretta a pagare per avere un bene che, Statuto alla mano, è già suo in quanto lo Stato, come accennato in qualche recente convegno, accollerebbe alla Sardegna i costi dello spostamento degli uffici. Sulla futura destinazione dell’ex casa circondariale – ha concluso Cappellacci- deve decidere la città di Cagliari”.