Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Spettacoli flop, con Angela Spocci si chiude»

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2015


LIRICO. Duro attacco dei sindacati dopo i primi due concerti del nuovo corso

 


«Disarmante e umiliante». Con queste parole i lavoratori del Teatro Lirico commentano il flop dei primi due spettacoli varati dalla gestione della nuova sovrintendente Angela Spocci - “da Le Roncole al Nuraghe” - andati in scena venerdì e sabato scorsi. «Poco più di un centinaio di spettatori a serata e teatro desolantemente vuoto», attaccano in un comunicato Uilcom-Uil, Slc-CGIL, Fials-Cisal, Snater-Libersind-Confsal, che chiedono l'immediato intervento del Ministro Franceschini e del governatore Francesco Pigliaru «affinchè pongano termine a questa gestione palesemente inadeguata ad un'eccellenza quale il Lirico».
Una situazione che secondo i sindacati rischia di condurre a «una spirale che avrà quale termine ultimo la chiusura dell'attività entro qualche anno». E spiegano: «Non c'è prospettiva che vada oltre metà maggio nonostante i proclami del presidente, è assente una pianificazione organica che nel vincolo del pareggio di bilancio possa garantire maggior produttività con un minor dispendio di risorse», inoltre «è del tutto assente un'idea ben precisa di quale sia il teatro che si vuole costruire». Poi aggiungono: «È incomprensibile che una fondazione che quest'anno avrà entrate certe per almeno 19 milioni di euro non sia in grado, o non voglia, presentare nulla più di una decina di concerti preconizzando in tal modo un ridimensionamento futuro del teatro più che certo», senza considerare che «il perseguimento da parte della sovrintendente di una riduzione sistematica dell'attività lavorativa del teatro e la sua totale indifferenza a perseguire un progetto funzionale ad un futuro incremento di sovvenzioni, oltre ad avere conseguenze nefaste in un'ottica finanziaria, porterà ad una drastica riduzione dell'impiego di più di 100 lavoratori precari e che vedranno negato il loro diritto ad avere un lavoro e una retribuzione».