Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Lirico, appello dei sindacati al ministro Dario Franceschini

Fonte: La Nuova Sardegna
10 marzo 2015


«Cambiare gestione» Dopo il flop la protesta


di Walter Porcedda

CAGLIARI «Gestione palesamente inadeguata». Al teatro Lirico i sindacati dopo il flop dei concerti di “Dalle Roncole ai nuraghi”, chiedono un intervento urgente al ministro della cultura Dario Franceschini, il presidente della Regione Francesco Pigliaru e ai consiglieri del Cdi della fondazione perchè si cambi immediatamente direzione. L’allarme è scattato all’indomani delle serate del 6 e 7 marzo, con platea e galleria praticamente deserte. Centocinquanta spettatori a sera per il primo concerto allestito dalla neo soprintendente Angela Spocci. Un flop che, secondo una nota unitaria di Cgil, Uil, Cisal, Snater e Libersind è «il prodromo del disastro annunciato della prossima campagna abbonamenti: tempi tecnici di vendita errati, pubblicità inadeguata, manifestazioni concomitanti e una proposta artistica incompleta». Elementi, dicono i sindacati che «condurranno ad un inevitabile fallimento dell’offerta proposta e ad una conseguente contrazione delle entrate». «E’ incomprensibile – si sottolinea – che una fondazione, che quest’anno avrà entrate certe per almeno 19 milioni di euro, non sia in grado, o non voglia, presentare nulla più di una decina di concerti preconizzando in tal modo un ridimensionamento futuro del teatro più che certo». Questo come conseguenza del “perseguimento da parte della Sovrintendente di una riduzione sistematica dell’attività lavorativa del teatro e la sua totale indifferenza a perseguire un progetto funzionale ad un incremento di sovvenzioni» e che provocherà anche «una drastica riduzione dell’impiego di più di 100 lavoratori precari che collaborano da oltre un decennio con la fondazioni». Sullo stesso tema è intervenuto duramente anche il segretario regionale della Uilcom, Tonino Ortega ( «Il teatro Lirico di Cagliari è allo sbando» ha detto). «In entrambe le serate i musicisti sul palco superavano il pubblico in sala». In pratica secondo Ortega «una debacle che si commenta da sola». Per la «prima volta dalla sua elezione», il Presidente della Fondazione e Sindaco Massimo Zedda era presente in sala. «Come dobbiamo leggere questa novità? – si interroga il sindacalista – E' forse questo il tipo di teatro che il Presidente ha deciso di condividere e avvallare? Se così fosse la preoccupazione non può che peggiorare per chi come noi auspica invece un urgente e radicale cambio di rotta». E a proposito di rotta del Lirico voci di preoccupazione per il futuro del Lirico, non arrivano solo dai sindacati ma anche da un partito come il Pd che per voce del segretario cittadino Nicola Montaldo in una sua nota dichiara come il suo partito vuole «che il Teatro lirico nel 2015 aumenti e non riduca il numero di abbonati e di frequentatori». E mette in guardia: «valuteremo i risultati della gestione innanzitutto da questi dati». Infine la conclusione che ha l’aria di un monito (a Zedda?).«La legge impone una verifica nel 2016, di adeguatezza delle singole Fondazioni. Quelle che non rispettano i criteri saranno poste in liquidazione. Il Pd agirà perché la Fondazione del Teatro Lirico si presenti al meglio alla verifica che decide il futuro e perché il Teatro Lirico continui a crescere».