Il Consiglio regionale questo pomeriggio dovrà per forza commissariare le tre Province ancora esistenti (Sassari, Nuoro e Oristano) e poi prorogare l’incarico ai commissari nominati a tempo fa per Cagliari e le quattro Province regionali (Gallura, Ogliastra, Medio Campidano e Sulcis) soppresse con il referendum del 2012. È un atto dovuto e tra l’altro la leggina dovrà essere licenziata in tempi stretti, per evitare che altrimenti la Giunta sia costretta, o meglio obbligata, a convocare entro una settimana i comizi elettorali. Senza la leggina, nulla potrà fermare il rinnovo dei Consigli provinciali delle Province storiche - Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari – che esistono ancora perché previste dallo Statuto e lo stesso Statuto non è stato ancora corretto con il necessario doppio passaggio in Parlamento così come previsto per leggi di rango costituzionale. Quella che sarà votata questa sera è nei fatti una legge emergenza, o tampone, che dovrebbe fare da premessa alla vera riforma sugli Enti locali dell’assessore Cristiano Erriu (nella foto) ora all’esame della commissione Autonomia del Consiglio regionale. Ma un assessore in carica della Provincia di Oristano, Giovanni Pia, ha preparato subito la contromossa. Ieri ha inviato una lettera-diffida con cui sollecita la Regione a fissare la data delle elezioni provinciali. In caso contrario, chiederà lo scioglimento del Consiglio regionale per «manifesta inadempienza e anche gravi violazioni di legge».