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Lirico, sindacati in guerra contro il sovrintendente: "Gestione inadeguata, vada via"

Fonte: web SardegnaOggi.it
10 marzo 2015

 

Lirico, sindacati in guerra contro il sovrintendente: "Gestione inadeguata, vada via"
Cinque sigle sindacali su otto bocciano il nuovo sovrintendente del teatro lirico di Cagliari, Angela Spocci. Appello ai soci della fondazione: "Basta con questa gestione palesemente inadeguata".



CAGLIARI - Arrivata da circa due mesi e già bocciata da cinque sindacati. Non sembra esserci pace per chi guida il teatro lirico di Cagliari: in una lettera-appello inviata al comitato di indirizzo della fondazione, Slc-Cgil, Uilcom, Cisal, Snater, Libersind-Conf chiedono il licenziamento di Angela Spocci.

La richiesta arriva dopo i primi due concerti programmati dal sovrintendente venerdì 6 e sabato 7 marzo. "Il risultato è stato disarmante e umiliante al contempo: poco più di un centinaio di spettatori a serata e teatro desolantemente vuoto. Non c’è prospettiva che vada oltre metà maggio nonostante i proclami del presidente, è assente una pianificazione organica che nel vincolo del pareggio di bilancio possa garantire maggior produttività con un minor dispendio di risorse, in sostanza è del tutto assente un’idea ben precisa di quale sia il teatro che si vuole costruire".

A queste accuse si aggiunge il fatto che "la nostra fondazione è l’unica del panorama nazionale a non avere ancora presentato una stagione organica 2015, mentre le altre 13 si stanno apprestando a proporre quella del 2016: il surrogato di programmazione presentato dalla sovrintendente venerdì 6 marzo è incompleto nella declinazione di programmi ed interpreti, di dubbio livello artistico e vede la totale assenza dell’opera lirica, genere altamente premiato dal ministero per l’assegnazione dei finanziamenti annuali. E’ incomprensibile che una fondazione che quest’anno avrà entrate certe per almeno 19 milioni di euro non sia in grado, o non voglia, presentare nulla più di una decina di concerti preconizzando in tal modo un ridimensionamento futuro del teatro più che certo".

Secondo i sindacati uno degli obbiettivi sarebbe quello di arrivare a una riduzione "sistematica dell’attività lavorativa del teatro" che porterà ad "una drastica riduzione dell’impiego di più di 100 lavoratori precari che collaborano da oltre un decennio con la fondazione e che in tal modo vedranno negato il loro diritto ad avere un lavoro e una retribuzione. Qualora questo progetto di annichilimento della fondazione non subisse un mutamento di direzione chiaro e progettualmente circostanziato, condurrà il teatro in una spirale che avrà quale termine ultimo la chiusura dell’attività entro qualche anno".