Cagliari, ipotesi primarie nel centrodestra. "Prima definire coalizione e programma"
A poco più di un anno dalla nuova tornata elettorale si accende il dibattito sulle primarie per scegliere il candidato sindaco di centrodestra. La ricetta di 'Patto per Cagliari': "Bisogna capire quali sono i partiti in campo e il programma da proporre agli elettori".

CAGLIARI – Prima l’individuazione delle varie forze politiche e la condivisione di un programma. Poi, eventualmente, le primarie di coalizione. Dal centrodestra arriva una nuova ‘mossa’ nella lunga corsa verso le prossime elezioni comunali. Dopo la richiesta dei due ex consiglieri comunali Carlo Arba e Giandomenico Sabiu – “primarie del centrodestra a ottobre” – c’è da registrare la presa di posizione di ‘Patto per Cagliari’. Che non boccia l’ipotesi del voto per scegliere il candidato sindaco, sponda centrodestra, da lanciare nella competizione. Prima, però, bisogna quagliare su due aspetti: quali sono i partiti della coalizione e le ricette da mettere nero su bianco.

“Bisogna aprire un cantiere per individuare le forze adatte a comporre un cartello che possa competere per le prossime elezioni comunali. Una volta fatto ciò, le primarie potrebbero rappresentare quello strumento di democrazia partecipata indispensabile per operare rispettando appieno la volontà dei cittadini”, così Franco Fozzi, presidente di ‘Patto per Cagliari’. Sarebbe prematuro parlare di primarie “se non c’è prima una chiara idea di quale è il centrodestra cagliaritano e il suo programma, fondamentale. A oggi, spiace dirlo ma è sotto gli occhi di tutti, lo scenario è decisamente confuso. Non si può costruire una casa partendo dal tetto, lo stesso discorso vale per la politica”. Interviene anche Pierluigi Mannino, consigliere comunale di 'Patto per Cagliari': “Di quale centrodestra parliamo? Di quello che a Roma e da altre parti governa con il centrosinistra, di quello di Salvini e Meloni, di quello di Forza Italia?”, punge Mannino. “E’ assurdo mettere il carro davanti ai buoi. In gioco non c’è e non ci deve essere l’interesse di pochi, ma quello collettivo, di una Cagliari che deve tornare a essere una città attiva e con un futuro”.