Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Piano casa, volano stracci

Fonte: L'Unione Sarda
19 febbraio 2015

EDILIZIA. Il rapporto dell'Ance segnala una leggera ripresa delle costruzioni

Scambio di accuse tra maggioranza e opposizione Braccio di ferro sul “piano casa”. Se è certo che l'edilizia resta il settore strategico per l'economia della Sardegna, come emerge dagli ultimi dati Ance, si conferma anche come oggetto preferito del contendere tra maggioranza e opposizione. Al centro del botta e risposta al veleno tra l'assessore regionale all'Urbanistica, Cristiano Erriu, e l'ex presidente della Regione, Ugo Cappellacci, c'è il vuoto normativo che va avanti dal mese di novembre, con la mancata proroga del “piano casa” e nell'attesa che il nuovo disegno di legge sul settore, già approvato in commissione, venga calendarizzato nei lavori del Consiglio regionale.
LA POLEMICA Per Cappellacci la Giunta procede a passo di lumaca. «Dieci giorni dell'assessore Erriu e del presidente Pigliaru? Durano mesi», ha sbottato il consigliere di Forza Italia su Facebook. Il riferimento è alle dichiarazioni dell'assessore Erriu quando aveva assicurato che la legge in materia di edilizia sarebbe stata approvata entro novembre e che il vuoto normativo per la mancata proroga del Piano casa sarebbe durato al massimo dieci giorni. L'assessore Erriu non si è fatto attendere e ha rimandato la palla nel campo del centrodestra. «Se i tempi per l'approvazione della legge si sono dilatati la causa è tutta da ricercare nel mancato accordo con l'opposizione», ha replicato «che ha preferito riservarsi la possibilità demagogica di rilasciare dichiarazioni inutilmente allarmanti piuttosto che contribuire all'approvazione della legge».
I RITARDI Ma a richiamare l'urgenza di misure incisive da parte della politica per dare al sistema un'iniezione di speranza, al di là della polemica politica, ci ha pensato l'Ance, nel giorno della presentazione del suo settimo rapporto sull'industria delle costruzioni. Il presidente Maurizio De Pascale non ha usato giri di parole per accusare la politica regionale di inerzia per i ritardi che stanno caratterizzando l'adozione del disegno di legge sull'edilizia. «Sapevamo ci sarebbe stato un periodo di vacatio della legislazione in materia dopo la scadenza del “piano casa”, ma ora è fondamentale che il Consiglio regionale dimostri responsabilità sulla situazione drammatica dell'occupazione e in particolare dell'edilizia in Sardegna».
IL RAPPORTO ANCE È in chiaroscuro l'istantanea sull'edilizia sarda scattata dall'Ance regionale nel suo report. I dati elaborati dal centro studi certificano la fine dell'agonia, con un segno più alla voce occupazione: nel 2014 si sono registrati 46mila addetti, con un aumento del 9,6% rispetto al 2013. Ma nel saldo dei sette anni caratterizzati dalla crisi l'emorragia è stata di sedicimila posti di lavoro persi tra il 2008 e il 2014. Secondo i dati, gli occupati in edilizia rappresentano il 45,6% degli addetti dell'industria e l'8,4% del totale dei lavoratori sardi, in un comparto sempre frammentato e caratterizzato quasi esclusivamente da piccole e medie imprese, il 97% di queste ha infatti meno di nove addetti.
LA CRISI DELL'EDILIZIA Che ci sia poco da gioire lo conferma lo stesso De Pascale. «I dati mostrano l'inizio di un'inversione di tendenza, ma non c'è più ossigeno per le aziende, il pessimismo sembra aver prevalso sulla speranza». Un altro nodo da sciogliere per la ripresa è lo sblocco degli investimenti per le infrastrutture. «I progetti di sviluppo del sistema infrastrutturale sardo sono fermi», sottolinea De Pascale «e i problemi storici del sistema aeroportuale isolano e delle grandi opere viarie ancora non sono stati risolti e non si intravede ancora una ripresa».
GLI APPALTI PUBBLICI Ma sui lavori pubblici le cifre fornite dall'Ance sono sconfortanti: i bandi di gara sono diminuiti del 2,2% nel numero e del 16,2% negli importi. In Sardegna nel 2014 sono stati pubblicati 983 bandi per un valore di 635 milioni di euro, ancora in contrazione rispetto agli anni precedenti. A peggiorare la situazione è il ritardo registrato nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese, con un dato medio che si attesta su circa sei mesi (182 giorni), ben al di sopra dei sessanta giorni previsti dalla legge.
IL REGIME DELL'IVA Da qui il giudizio negativo dei costruttori sull'introduzione del cosiddetto “split payment”, la norma della legge di Stabilità che prevede il pagamento dell'Iva direttamente all'erario e non più alle aziende fornitrici delle pubbliche amministrazioni, un sistema che «mette a rischio la sopravvivenza di molte imprese appaltatrici».
Marzia Piga