Rassegna Stampa

web Castedduonline.it

Stefano Floris: "I comitati di quartiere uccidono la vita notturna"

Fonte: web Castedduonline.it
19 febbraio 2015

 

 

 


Autore: Alessandra Piredda il 19/02/2015 02:50

 

 

 

"I comitati di quartiere sono la rovina della vita notturna a Cagliari " dichiara Stefano Floris, gestore del locale Beer Garden.

Descrive la sua situazione e quella di chi come lui è costretto  a fare i conti con regole che non danno nessuna tutela.Oggi la forza del comitato di quartiere raccoglie 240 membri , ed è un organo forte che sa far sentire la propria voce. "Siamo vessati da controlli-racconta- agire nel rispetto delle regole non basta per far fronte a questo sistema di coercizione logorante.Siamo in una morsa . Loro hanno un potere verso il quale noi siamo perdenti in partenza, perché egoisticamente ognuno pensa al proprio orticello.Non ci son leggi atte a darci nessuna garanzia,  la situazione è davvero drammatica e rischia di peggiorare".

Chiarisce la sua posizione da esercente ma anche da ragazzo che vede la propria città cadere a pezzi per mancanza di organizzazione e per troppa invidia.E sull'onda lunga della crisi che investe anche la movida cagliaritana, Floris sostiene che  uno dei punti su cui fare davvero leva sarebbe fare squadra.

"Noi potremmo arginare il problema attirando anche il turismo,  grazie al quale navighiamo a vele spiegate durante la stagione estiva.

 

"A Cagliari il mercato è quello che è -afferma- noi gestori dei locali notturni dovremmo creare un consorzio ed andare a proporre al comune nuove idee per risalire la china, tutti insieme.Viviamo nella perla del Mediterraneo e se ci fosse  la capacità di gestire la situazione in maniera intelligente forse i ragazzi avrebbero l'opportunità di divertirsi senza prendere il primo  Low cost per la penisola iberica".

"Cagliari è una città fantastica-dice-  che offre tanti stimoli .La stessa Giunta comunale dovrebbe avere da noi gestori di locali un vero e proprio palinsesto, che affianchi l'amministrazione comunale, per rendere questa città viva e vivace  oltre che di cultura . Un polo di attrazione per i giovani i quali saranno sempre meno entusiasti di uscire e più propensi a comunicare si, ma davanti ad un tablet".