Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino, un pasticcio

Fonte: L'Unione Sarda
19 febbraio 2015


POETTO. Nulla di fatto per la trasformazione in centro di recupero

L'assessorato alla Sanità non concede posti letto

Corto circuito regionale sull'ex ospedale Marino. Dalla riunione convocata ieri nell'assessorato agli Enti locali i più ottimisti si aspettavano una soluzione al problema del rudere che da anni deturpa la spiaggia del Poetto. Invece no. Non solo l'incontro si è concluso con un nulla di fatto, ma gli atti messi sul tavolo dai dirigenti della Sanità regionale hanno evidenziato aspetti paradossali. Fumata grigia, quindi. Il futuro non fa presagire niente di buono. Il ginepraio è lungi dall'essere dipanato: l'edificio può diventare un ospedale, ma non possono essere ricoverati pazienti.
IL PASTICCIO Al tavolo convocato al quinto piano di viale Trieste 186 hanno partecipato oltre ai vari assessorati coinvolti (per la prima volta anche la Sanità), la Prosperius vincitrice del bando, l'Agenzia del demanio, la Capitaneria, il Comune e i Vigili del fuoco. La riunione è iniziata alle 10,30. Un'ora, compresi i convenevoli e presentazioni, poi la discussione entra nel vivo. Il problema è l'accreditamento della struttura. Il progetto della Prosperius (alla quale il Consiglio di Stato ha concesso il diritto di realizzare un centro di riabilitazione nell'ex Colonia Dux) prevede la realizzazione di una Clinica di riabilitazione intensiva di alta specializzazione con 125 posti letto. In pratica nell'edificio dell'architetto Badas e che la Soprintendenza ha dichiarato monumento storico dovrebbero essere ospitati i post acuzie (chi ha superato la fase iniziale di un ictus o di un trapianto di anca o di ginocchio e ha bisogno della riabilitazione). Proprio qui iniziano i problemi. L'assessorato regionale alla Sanità che deve concedere l'autorizzazione gela tutti. «Si rileva in primis che questa direzione non è stata coinvolta», scrive il direttore generale Donatella Campus in una nota del 28 aprile 2008, rievocando scenari già vissuti nella prima aggiudicazione, quando l'allora soprintendente si indispettì per non essere stato invitato alle riunioni.
La nota è stata consegnata solo ieri ai responsabili della Prosperius, ai quali non spetta certo decidere chi convocare. In ogni caso, la Asl di Cagliari aveva espresso «parere favorevole con prescrizioni di tipo igienico-sanitario e strutturale» sulla ristrutturazione e riqualificazione dell'ex ospedale Marino. Donatella Campus contesta anche il numero dei posti letto: quelli indicati in una tabella esplicativa sono 94; 31 in meno dei richiesti. Non solo, il dirigente regionale chiede lumi sulla «non congruità della terminologia utilizzata per indicare le strutture sanitarie indicate nel progetto, e la conseguente poca chiarezza in merito alle attività che si intendono intraprendere». Chiarimenti inutili, visto il colpo di grazia sul progetto racchiuso in poche frasi. «Allo stato attuale non possono essere accolte nuove richieste di autorizzazione accreditamento di posti letto di riabilitazione globale».
LO SCARICABARILE La vicenda dell'ex Marino è una questione tra due assessorati: Sanità ed Enti locali. Chi rimarrà col cerino in mano? La risposta ha un elevato peso politico, ma non elimina certo lo sfregio del Poetto che, è bene ricordarlo, è la spiaggia ufficiale di Expo 2015 . «Per restituire un bene come l'ex ospedale Marino alla città è necessario superare la situazione di stallo e non ostinarsi a lasciare la struttura in stato d'abbandono, restituendola ai cittadini, e valorizzando così ulteriormente anche l'area in cui giace», afferma l'assessore agli Enti locali, Cristiano Erriu. Una dichiarazione che non soddisfa il deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu. «La Regione dica con chiarezza se l'ex ospedale Marino viene finalmente messo al servizio dello sviluppo turistico ed economico della città di Cagliari oppure deve restare un ricovero per malati. Ma, soprattutto, non prenda in giro la città di Cagliari e dica sul serio qualcosa. Nove anni dopo il bando, due mesi dopo l'annuncio che si cambiava, la Regione continua a cincischiare con comunicazioni in burocratico-politichese. Stiamo scherzando? Il tempo è scaduto». Vargiu ipotizza l'annullamento della gara. Una decisione molto pericolosa e non percorribile facilmente dal punto di vista legale.
Purtroppo la vicenda è compromessa e per risolverla è necessario tanto buon senso. La città, i cagliaritani e i turisti non hanno fatto niente per meritarsi questo disastro.
Andrea Artizzu