Rassegna Stampa

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White Cafè, il Comune impone lo stop alla musica live dopo le 22

Fonte: web Castedduonline.it
18 febbraio 2015

 


I titolari: “Incredibile accanimento dell’amministrazione nei nostri confronti, ci vogliono costringere a chiudere”. E nei paraggi stranamente abita un dirigente del Comune


Autore: Federica Lai il 17/02/2015 15:19

 

 

 


Stop a qualsiasi diffusione musicale dopo le 22. Il divieto è contenuto in una diffida indirizzata al locale “White Cafè” di via Sonnino venerdì scorso, la seconda ricevuta in quasi tre anni di attività. Secondo i gestori del lounge bar si tratta di “un accanimento” nei loro confronti, dopo le segnalazioni per inquinamento acustico da parte di un solo residente: a detta dei titolari del locale si tratta di un dirigente comunale. “In quattro mesi abbiamo ricevuto oltre settanta controlli da parte delle forze dell’ordine – spiega Marco Barbarossa – Poi l’obbligo di non fare musica dal vivo, e ora addirittura una diffida che ci impone lo stop a qualsiasi tipo di diffusione sonora: così ci vogliono costringere a chiudere”.

La prima diffida risale a maggio dell’anno scorso, seguita da delle rilevazioni da parte della Asl da cui risultavano dei livelli di rumore leggermente al di sopra dei parametri concessi.  “Ci siamo adeguati da subito – continua Marco Barbarossa – riducendo le serate settimanali e anticipando l’orario di stop  alla musica dal vivo, con tutti i danni che questo ha comportato dal momento che i nostri clienti arrivano nel locale intorno alle 22”. Nel frattempo è partito un procedimento penale per inquinamento acustico, ancora in corso, nei confronti del locale di via Sonnino. E sono scattate due multe da oltre mille euro. “E’ una persecuzione – aggiunge Barbarossa – Non è possibile lavorare così, eravamo il punto di riferimento di Cagliari per la musica dal vivo e ora rischiamo di chiudere e far perdere il lavoro ai nostri sei dipendenti: siamo vittime di un sistema clientelare. Che si facciano regole certe e poi tutti ci adegueremo”. Dall'altra parte il Comune fa sapere di essere in attesa della documentazione che certifichi l'ottemperanza dei gestori del locale alle disposizioni imposte dalla Asl.