Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Martedì grasso da dimenticare: Carnevale 2015 in tono minore

Fonte: L'Unione Sarda
18 febbraio 2015

PIAZZA DEL CARMINE.

Duecento persone e non più di cinquanta maschere sotto la pioggia

 

«Prezzi da favola, prezzi di costo», assicura Mario («il cognome non lo scriva che poi mi cerca la Finanza»), quarant'anni, dietro il banchetto piazzato al centro di piazza del Carmine. Il richiamo è allettante, il listino prezzi a voce: «Bombolette spray da cinquanta centesimi a un euro, stessa cosa per coriandoli e stelle filanti». Ma gli affari vanno a rilento: «Non c'è nessuno, appena incasso cinquecento euro me ne vado», dice senza troppa convinzione. Il martedì grasso edizione 2015 è ristretto, porta in piazza non più di duecento persone e una cinquantina di maschere. A voler esser generosi. Nulla a che vedere col passato: niente sfilate né parate, a cercare di accendere il pomeriggio sottotono ci provano una ventina di animatori.
«Non sembra neanche carnevale. L'amministrazione avrebbe dovuto investire di più», commenta Carla Frongia, arrivata da Sinnai. «È tutto molto triste e deludente. Della tradizione del passato non è rimasto nulla e se continuiamo così i più piccoli non la conosceranno mai». Tuta mimetica, occhialini da aviatore e baffoni finti, Roberto Piras, quarantun anni, rimpiange il passato ma non perde la voglia di far festa: «Sono un pilota della Prima guerra mondiale», tiene a precisare. La polemica educata la riserva per il finale: «Certo che è una cosa ben diversa da una decina d'anni fa. È un peccato, la tradizione del carnevale era molto sentita dai cagliaritani. Bisognerebbe riportarla a galla». Martina, dal basso dei suoi sei anni, non ha termini di paragone. Stretta nel suo abito da Biancaneve distribuisce sorrisi e coriandoli a chi le capita a tiro: «È una festa molto bella, anche se c'è la pioggia», dice sotto gli occhi attenti della madre. Anche Michael, 11 anni, lascia da parte le proteste: «Sono vestito da militare», con tanto di cicatrice di guerra - finta - sulla guancia destra. Fabio, 8 anni, di San Gavino è travestito da Hulk, Antonio, più grande di un anno, punta sul classico: «Sono un pagliaccio». Nella piazza imprigionata dai cantieri c'è giusto qualche stand di animazione: scacchi giganti, sculture di palloncini e alcuni giochi per i più piccoli. La buona volontà è evidente, il risultato lascia a desiderare. I protagonisti indiscussi di un pomeriggio da archiviare sono i ragazzi dell'Exmè. Bacchette in mano e percussioni davanti, partono in anticipo. Prima ancora delle 16 prendono posto sui loro sgabellini, sfidano la pioggia, senza mai perdere il ritmo. Tra il pubblico non poteva mancare Ugo Bressanello. Assiste allo spettacolo e li osserva con orgoglio.
Sara Marci