Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Bonaria, servono fondi

Fonte: L'Unione Sarda
18 febbraio 2015

I COSTI. Dieci milioni di euro per sistemare uno degli angoli più belli

Da restaurare le cappelle e i “Gradoni del Cima”


Falde acquifere, loculi scoperchiati, monumenti da restaurare e zone inagibili. Il cimitero di Bonaria quando piove non perde il suo fascino. Anzi. Ma l'opera che racconta 140 anni di storia della città ha bisogno di interventi urgenti. Le risorse finanziarie sono scarse, per questo non ci sono alternative: ricorrere ai privati o alle fondazioni. Ma quanti soldi sono necessari per restaurare le cappelle, i tempi, i vialoni e tutte le aree di uno dei più bei monumenti della città? Fare una stima non è semplice, ma secondo l'assessore ai Servizi cimiteriali Anna Paola Loi l'investimento potrebbe superare anche i dieci milioni di euro. Una cifra da capogiro, soprattutto in questo periodo storico di spending review, tagli e riduzioni della spesa pubblica.
VENTIMILA SEPOLTURE Il cimitero monumentale di Bonaria dal 1829 (anno di apertura) al 1968 (data della delibera comunale che vieta nuova sepolture se non nelle concessioni perpetue) ha accolto circa ventimila defunti. La parte più rilevante dal punto di vista storico e monumentale è senza dubbio quella che comprende le 140 cappelle. La maggior parte ben tenute dagli eredi dei capostipiti. Il Comune, nel 2010 e nel 2013, ha effettuato una ricognizione delle cappelle gentilizie, sociali e di famiglia in evidente stato di degrado. In pratica abbandonate da tempo e pericolose per l'incolumità dei visitatori. Sono così partite 25 procedure di decadenza, alla ricerca prima dell'amministratore e poi degli eredi. Un'indagine complicata, che per il momento ha portato all'individuazione di 15 discendenti che hanno risposto alla richiesta del Comune. Per gli altri dieci scatterà la procedura di decadenza e le cappelle, con le loro concessioni, potranno essere affidate a nuovi proprietari che ne curino il recupero.
LE CAPPELLE Restaurare le cappelle non sarà semplice. Realizzare i progetti, che dovranno obbligatoriamente ottenere il nulla osta della Soprintendenza, sarà molto oneroso. Secondo stime calcolate per difetto, per recuperare le più disastrate (soprattutto quelle danneggiate dalla falda acquifera che scorre parallela a viale Cimitero) saranno necessarie cifre che oscillano tra gli 80 mila e i 100 mila euro. Per le restanti, che si affacciano lungo il vecchio perimetro, potrebbero essere sufficienti 30 mila euro.
I GRADONI DEL CIMA La zona del cimitero monumentale di Bonaria che ha bisogno di un intervento urgente è senza dubbio quella che abbraccia I gradoni del Cima . Oltre trent'anni fa 24 blocchi sono stati dichiarati inagibili dalla Protezione civile. Troppo alto il rischio che lapidi e cornicioni possano crollare sui visitatori. Eppure le tombe ospitate nella zona della scalinata sono circa 1.500 (oltre 60 loculi a blocco). Per calcolare la somma necessaria al recupero è necessario fare riferimento all'intervento effettuato nelle sepolture del nuovo Campo palme e al bando di gara da 750 mila euro. Calcolatrice alla mano per rendere di nuovo frequentabile l'area non bastano 8 milioni di euro.
SEPOLTURE A TERRA Discorso a parte meritano le sepolture a terra non perimetrali. In pratica le uniche non perpetue. Una caratteristica che consente il riutilizzo degli spazi per dare accoglienza a circa 4 mila salme. Anche in questo caso la concessione sarebbe più onerosa rispetto al cimitero di San Michele e dovrebbe ottenere l'autorizzazione della Soprintendenza.
Andrea Artizzu