MARINA PICCOLA. Bocciata la richiesta del titolare della “Pirata” Gianni Onorato
Nove pannelli pubblicitari e i motori dei condizionatori sulle pareti di villa Zunino, a Marina Piccola: per Polizia municipale e Guardia costiera sono abusivi, la Soprintendenza li considera uno sfregio al paesaggio. Per Gianni Onorato, patron della Motomar, che li ha montati e adesso li dovrebbe rimuovere, sono l'ennesimo motivo di scontro nella battaglia decennale con Giancarlo Deidda, ristoratore e presidente della Camera di Commercio.
Per ricostruire la vicenda bisogna partire dall'ultimo atto. Giovedì Salvatore Farci, dirigente del servizio pianificazione territoriale del Comune, ha firmato due documenti. Entrambi sono “dinieghi all'accertamento di compatibilità paesaggistica” per opere realizzate nel porticciolo turistico ai piedi della Sella del Diavolo. Onorato ad aprile aveva chiesto la sanatoria “relativamente alla installazione, senza la prescritta autorizzazione, di unità esterne dell'impianto di climatizzazione e di una caldaia, sulle murature esterne del fabbricato denominato ex villa Zunino , e per opere di installazione di cartelloni pubblicitari, eseguite senza titolo”.
In tutto nove pannelli di varie dimensioni e i motori dei condizionatori del ristorante La Pirata 2. Sembrerebbe poca roba ma non se vengono piazzati in un'area ad alta tutela paesaggistica, a meno di 300 metri dal mare e a pochi passi dalla iperprotetta Sella del Diavolo. Il giudizio della soprintendenza ai Beni architettonici, espresso a settembre, è netto. Sui condizionatori e la caldaia scrive: «Le opere sono state realizzate senza alcun tentativo di integrazione architettonica e mascheramento, vista la incongruità dal punto di vista paesaggistico, si ritiene di dover esprimere parere negativo alla compatibilità richiesta». Dello stesso tenore il giudizio sui pannelli, installati «senza alcun ordine e posti in zone dove intercettano i coni di visuale che inquadrano il mare, la Sella del Diavolo e altri beni tutelati paesaggisticamente e in assenza di qualsiasi tentativo di dare un minimo di ordine e di organicità al posizionamento». Il verdetto dell'ufficio ministeriale è vincolante, il Comune si adegua e respinge le richieste di Onorato.
Ma da dove sono partiti gli accertamenti? La risposta arriva dall'ordinanza comunale di demolizione che risale al febbraio del 2014. Gli abusi erano stati rilevati a novembre del 2013, dopo un sopralluogo di Polizia municipale e Capitaneria. I controlli, si legge, erano scattati a seguito di una denuncia per presunti abusi . «L'ha presentata Giancarlo Deidda», dice Onorato. Le prime conseguenze arrivano dopo più di un anno.
Enrico Fresu