Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Quel parcheggio multipiano da troppi anni è terra di nessuno»

Fonte: L'Unione Sarda
9 febbraio 2015


VIA CAPRERA. Chiuso per lavori nel 2008 l'autosilos da allora non è stato più riaperto

 


Un parcheggio multipiano nel cuore della città. Seicento posti auto su quattro livelli. Per gli automobilisti, tanto utili quanto inutilizzabili. Da quando l'autosilos di via Caprera è stato chiuso per lavori nel 2008 non è stato mai riaperto, e ancora oggi non si capisce il perché. Lo denunciano Ignazio Giordano e Sabrina Concas, proprietari del ristorante Slot che sia affaccia sull'imponente struttura in calcestruzzo abbandonata. La coppia di ristoratori ha già fatto causa alla Regione davanti al Tribunale civile. Ciononostante, in attesa del giudizio, chiede un intervento di vigilanza e controllo perché la «situazione sta degenerando».
«A poco a poco», denunciano, «quest'area è diventata terra di nessuno, covo di ratti, immondezzaio, ricovero per senzatetto e tossicodipendenti. Siamo abbandonati, al buio e senza alcun tipo di controllo. Chiunque può entrare all'interno del cantiere nonostante la legge lo vieti e temiamo anche il pericolo di incendi».
Alcuni episodi accaduti qualche giorno fa hanno terrorizzato Sabrina Concas: «La sera non sono tranquilla al lavoro, ho paura. La scorsa settimana - ricorda - mi sono accorta che un rom si era nascosto dentro un armadio del mio locale, mi sono spaventata tantissimo». Davanti al giudice, gli imprenditori cagliaritani hanno presentato anche una corposa consulenza tecnica in cui vengono esaminate le presunte irregolarità commesse nello svolgimento dei lavori; andati avanti per alcuni mesi nel 2010 e poi bloccati all'improvviso. «Dopo sei mesi dall'aggiudicazione della gara d'appalto», fa sapere Giordano, «la Regione Sardegna si era accorta che chi stava eseguendo i lavori non era la ditta romana che li avrebbe dovuti fare. Così, avevano fermato il cantiere e mandato via quella cooperativa». In seguito gli operai erano tornati al lavoro: «Erano quelli della ditta precedente, fallita dopo un anno». Da allora il cantiere è fermo, abbandonato e pieno di rifiuti. «Si trovano soprattutto cartacce e documenti», sottolineano ricordando un incendio scoppiato alcuni mesi fa.
Nel 2013, dopo anni di incuria il cantiere era ripartito. L'assessore al Traffico Mauro Coni aveva individuato nell'autosilos una soluzione per portare avanti il progetto di pedonalizzazione. Lo stop era stato però immediato dopo il ritrovamento di alcuni resti archeologici in quell'area e l'intervento degli esperti della soprintendenza. Ma per i residenti è necessario accelerare: «Cosa deve accadere ancora perchè le istituzioni ci ascoltino?»
V. N.