Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Tempi lunghi per i cantieri nel porto

Fonte: L'Unione Sarda
16 febbraio 2009

Parla il presidente dell'Authority Paolo Fadda. «Molti progetti resteranno bloccati»

Il procedimento durerà ancora due anni. Il piano in Consiglio

Prima del 2011 non inizieranno nemmeno i lavori per la nuova stazione marittima. Grazie alla variante al vecchio piano sarà possibile realizzare solo i nuovi posti barca.
Il Consiglio, che tornerà a riunirsi dopo la pausa elettorale, si occuperà mercoledì della proposta di delibera della Giunta sul nuovo piano regolatore portuale. Solo il secondo step della lunga procedura in vista dell'adozione definitiva, considerando che il piano non riguarda solo Cagliari ma anche Sarroch (che ha già dato il suo via libera) e Capoterra. Compiuto questo passaggio, lo strumento urbanistico dovrà passare il vaglio del ministero delle Infrastrutture, del Consiglio superiore dei Lavori pubblici e, parallelamente, dell'assessorato regionale all'Ambiente.
TEMPI LUNGHI «In Italia ci sono i tempi più lunghi d'Europa, non per niente vigente abbiamo uno strumento approvato 40 anni fa - racconta Paolo Fadda, presidente dell'Autorità portuale - se tutto andrà bene il piano regolatore non sarà operativo prima del 2011». Preso atto dei tempi ancora medio-lunghi, restano pochi i lavori che si possono eseguire per dotare il porto di strutture più funzionali. «La variante al vecchio piano ci consentirà di avere il diportismo sul molo, consentendoci di rendere operativa la gara vinta tempo fa dal gruppo Molinas - prosegue Fadda - inoltre, grazie a un accordo col Comune, potremo realizzare qualche nuovo posto-barca a Su Siccu. Queste sono le due uniche cose sostanziali che si possono fare in attesa del nuovo piano».
PORTO INDUSTRIALE Per quel che riguarda il porto industriale, invece, si può comunque operare in deroga, visto che su quella parte di banchine sono già entrati in vigore altri strumenti urbanistici: «Anche se in questo caso sono interdette le opere a mare sul terminal RoRo, visto che non sono state inserite nel piano realizzato dal Casic».
PORTO STORICO Nella parte del porto che più avrebbe bisogno di interventi urgenti per un paio d'anni si potranno eseguire manutenzioni e riqualificazioni coerenti con le regole oggi in vigore: «La nuova stazione marittima è prevista in un posto diverso da quella attuale - ricorda il presidente dell'Authority - dunque il cantiere non si può aprire fino a nuovo ordine».
TERMINAL CROCIERE È già stato costruito da tempo sul molo Ichnusa ma non è mai entrato in funzione: «Finché non saranno terminate le opere di dragaggio e sbancamento - aggiunge Fadda - non potremo fare la gara internazionale di affido in sistema di “Global service”: l'auspicio è che se l'aggiudichi una delle compagnie di crociere che hanno base in Italia (Costa e Msc) e che siano poi capaci di far lavorare il terminal tutto l'anno». Nella struttura sarà possibile, infatti, organizzare spettacoli, rassegne e concerti: «Come Autorità portuale non siamo in grado di gestirlo, vorremmo aprirlo alle esigenze della città», chiarisce Fadda.
I PARCHEGGI Un capitolo a parte merita il progetto di nuovo parcheggio interrato (800 posti auto) che il piano regolatore prevede proprio ai margini del molo Ichnusa: «I calcoli per costi e benefici sono già stati eseguiti, tenendo conto delle facilitazioni per un cantiere che si aprirà in un'area sgombra e dove traffico e sottostrutture sono inesistenti - dicono ancora dall'Authority - e dei problemi che invece causerà lavorare praticamente a pelo d'acqua.
PIANO DI GESTIONE Il piano di gestione (la struttura verrà realizzata con la finanza di progetto) è molto oculato: siccome una parte di quei parcheggi sarà messa a disposizione di enti, uffici e aziende private, ai richiedenti sarà richiesto di partecipare al finanziamento. Informalmente hanno già aderito la Capitaneria di porto, il Consiglio regionale (che ha prenotato 70 posti-auto), alcune banche, l'Enel, l'associazione degli industriali». In attesa che il complesso iter per il piano vada avanti si inizia a progettare, nella speranza di non aver seminato invano.
ANTHONY MURONI

16/02/2009