Rassegna Stampa

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Massidda: la zona franca doganale può partire, sarà un grande sviluppo

Fonte: web Castedduonline.it
6 febbraio 2015

 


Per il presidente della società Free Zone Piergiorgio Massidda a Cagliari la zona franca doganale potrebbe partire già da subito. "Grandi multinazionali interessate a investire a Cagliari e a produrre posti di lavoro"


Autore: Alessandro Zorco il 05/02/2015 12:39

 

 


Ci sono novità in vista per la Zona franca di Cagliari. Dopo una lunghissima attesa potrebbe finalmente arrivare una svolta decisiva per il varo delle agevolazioni fiscali alle imprese che operano nella zona portuale. «Non posso anticipare nulla ma i tempi sono maturi», spiega Piergiorgio Massidda, presidente della società Cagliari Free Zone: «siamo pronti già da un anno e mezzo e per noi la zona franca nel porto di Cagliari si può fare anche domani». Insomma, anche se l’ex presidente dell’Autorità Portuale sceglie la strada del più stretto riserbo, la situazione potrebbe sbloccarsi a breve. Forse proprio già da domani, quando sono previste l’assemblea dei soci e la riunione del Consiglio di amministrazione della società, attualmente controllata per il 50% dall’Autorità portuale e per il restante 50% dal Cacip. 

La storia della zona franca cagliaritana, prevista addirittura diciassette anni fa dal decreto legislativo Palomba del 1998, è una storia di silenzi e vuoti politici. Dopo il via libera al Piano operativo che nel dicembre 2013 avrebbe dovuto finalmente attivare la prima Zona franca della Sardegna, la realizzazione della zona franca cagliaritana aveva nuovamente avuto uno stop dopo le ultime elezioni regionali vinte dal centrosinistra. Il Partito Democratico non ha mai creduto troppo all'opportunità della zona franca anche se nei mesi scorsi, in Consiglio regionale l’assessore regionale alla Programmazione Raffaele Paci ha dato qualche rassicurazione, per lo meno sull’attuazione delle zone franche portuali previste dal decreto Palomba, in primo luogo quella di Cagliari. 

A rallentare ulteriormente il varo della zona franca a Cagliari è stata anche la lunga querelle davanti ai giudici amministrativi che ha portato al commissariamento dell’Autorità Portuale: dal settembre 2013 al timone dell’Autority c’è il commissario straordinario Vincenzo Di Marco, che pochi giorni fa ha ricevuto una ulteriore proroga di tre mesi ma non può ovviamente andare oltre l’ordinaria amministrazione nella gestione del porto cagliaritano. 

Eppure in questo periodo Massidda, in qualità di presidente della Cagliari Free Zone, ha continuato ad incontrare i rappresentanti di importanti società multinazionali che, dice, «sicuramente sarebbero molto più motivate a venire a Cagliari se nel porto fosse operativa la zona franca». 

Giusto per essere chiari, la zona franca che ha in mente l’ex presidente dell’Autorità Portuale è molto diversa da quella intesa dal Movimento Zona Franca che fa capo alla dottoressa Maria Rosaria Randaccio e all’avvocato Francesco Scifo: non si tratterebbe infatti di una zona esente da Iva e accise come Livigno e Campione d’Italia, ma una zona esclusivamente franca dai dazi doganali, dunque destinata ad incidere soltanto sulle eventuali esportazioni effettuate verso i paesi extraeuropei delle imprese dislocate nell’area portuale cagliaritana. 

Secondo Massidda, la Zona franca doganale nel porto di Cagliari potrebbe comunque dare un grande impulso all’economia del capoluogo. «L’Unione Europea intende eliminare gradualmente le zone franche non intercluse – afferma l'ex senatore - dunque in futuro ci potrebbe essere spazio soltanto per quelle intercluse (circoscritte, ndr) come Cagliari. Per perimetrare tutta la zona portuale cagliaritana, ben 900 ettari, ci sarebbero voluti tantissimi soldi - prosegue - ma abbiamo ottenuto un’autorizzazione da Bruxelles per la realizzazione di una zona franca iniziale di sei ettari che potrà essere gradualmente aumentata».

Per la realizzazione della zona franca doganale di Cagliari, sottolinea Massidda, serviranno risorse per un milione e mezzo di euro che dovranno essere erogate dalla Regione oppure eventualmente recuperate attraverso una gara tra privati. Nel frattempo Massidda ha chiesto e ottenuto l'azzeramento di tutti gli emolumenti del consiglio d’amministrazione dei revisori dei conti della Cagliari Free Zone, che come detto domani terrà l’assemblea dei soci e la riunione del cda. «Dopo un lungo periodo di vuoto, soprattutto politico, i tempi sono maturi – conclude Massidda - e ora anche la Regione ha detto di essere disponibile: tra qualche giorno potrebbero esserci delle importanti novità».