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Poetto, Confcommercio contro Comune: "Non ha prorogato le concessioni balneari, rischio caos

Fonte: web SardegnaOggi.it
6 febbraio 2015

 

Poetto, Confcommercio contro Comune: "Non ha prorogato le concessioni balneari, rischio caos"
Ennesimo capitolo legato alle concessioni demaniali sul lungomare: dopo la 'smentita' alla Barracciu da parte di Confesercenti, dalla Confcommercio arriva una tirata d'orecchie al Comune: "Risulta tra le poche amministrazioni sarde a non aver ottemperato alla proroga".



CAGLIARI - Il futuro di centinaia di lavoratori? Nelle mani dei tribunali amministrativi regionali, per via del lassismo della politica. Quella locale, non quella nazionale: oltretirreno sembrano arrivare segnali di interesse da parte del Governo per riuscire a scrivere le regole per le imprese balneari. A differenza del Comune, almeno secondo Alberto Bertolotti. Il presidente del Sib e Confcommercio Sud Sardegna interviene a quattro giorni di distanza dalla sicura presa di posizione di Confesercenti, che nei fatti aveva affermato che "le proroghe alle concessioni fino al 2020 sono un dato di fatto" e smentendo le dichiarazioni del sottosegretario alla Cultura, Francesca Barracciu, che aveva affermato - in un incontro pubblico del Pd cittadino - che le concessioni sarebbero in scadenza a fine 2015 perchè la Commissione europea non avrebbe ricevuto alcuna comunicazione. A rincarare la dose sul tema, adesso, torna proprio la Confcommercio.

"Come mai, vista tutta la sicurezza dichiarata ed il trionfalismo sbandierato, il Comune di Cagliari risulta essere tra i pochissimi comuni della Sardegna a non aver ancora ottemperato alla proroga?", esordisce causticamente Bertolotti, riferendosi alla querelle sui rinnovi sulle concessioni balneari. "Chi è sveglio capisce, chi vuole dormire continui a dormire, ma si astenga dal volere guidare il futuro di così tante imprese e famiglie, cercando facili consensi e facendo leva sulla disperazione dei concessionari”, punge il numero uno di Sib e Confcommercio, spiegando che "a poco servono normative regionali e pianificazioni comunali, se non ad intasare le aule dei Tar, se il Governo, in accordo con le associazioni di categoria, non arriverà in tempi brevissimi alla definizione di un serio riordino normativo nazionale sulla materia", prosegue Bertolotti. E, se nonostante l'impegno del Governo, "il futuro delle imprese balneari italiane e sarde viene scritto di fatto dai giugici dei Tar che stanno stanno decretando la fragilità della proroga delle concessioni al 2020, richiamandosi alla Corte di Giustizia Europea", le dead line, per Bertolotti, è quella del prossimo novembre, quando "i giudici comunitari emetteranno la loro sentenza, questa decisione decreterà la compatibilità o meno della scadenza delle concessioni balneari al 2020, decisa dal Governo Monti, con i principi comunitari”.