Rassegna Stampa

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Poetto, caos chioschi. Confesercenti:"La proroga fino al 2020 resiste"

Fonte: web Castedduonline.it
3 febbraio 2015

 


Dopo l'allarme lanciato dal sottosegretario Barracciu sulle concessioni degli stabilimenti balneari, interviene Gianluigi Molinari della Fiab: "Non esiste nessuna norma europea che smentisca la proroga fino al 2020"

Autore: Redazione Casteddu Online il 02/02/2015 18:05

 

 

 

Caos sulla proroga delle concessioni demaniali marittime fino al 2020. Una confusione che vede come protagonisti anche i titolari dei chioschetti del Poetto, allarmati la settimana scorsa dopo le dichiarazioni del sottosegretario Francesca Barracciu durante l’assemblea del Pd sul Pul. “Non esiste nessuna norma europea che smentisca la proroga 2020 – spiega il coordinatore regionale della Fiba, Gianluigi Molinari – E neanche che la commissione europea non è a conoscenza della proroga 2020: la normativa regionale ha recepito la proroga prevista nel mille proroghe  2012 e l'ha prontamente inserita nelle norme tecniche di attuazione dei Pul”.

Appello di Confesercenti al Comune. “Auspichiamo e  confidiamo ancora sull’amministrazione comunale di Cagliari e su eventuali misure compensative da noi proposte che la stessa amministrazione potrebbe mettere in campo. Attendiamo fiduciosi. Ci spiace inoltre non condividere la posizione estremamente pessimistica, (pessimismo di cui oggi non ha bisogno nessuno), delle affermazioni del collega Bertolotti, che ha assecondato le affermazioni del sottosegretario affermando la fragilità del mille proroghe 2012 in quanto atto unilaterale. Peccato che per l'ordinamento italiano non esistono leggi fragili o forti, esistono le leggi e vanno osservate”. Il coordinatore regionale Molinari si rivolge poi direttamente al sottosegretario Barracciu. “Le chiediamo, in qualità di rappresentante del governo, di dialogare con tutte le associazioni sarde di categoria così come abitualmente fa a livello nazionale con le medesime sigle. Il tutto affinché si abbandoni il decentramento decisionale oggi tutto in capo al Governo centrale e venga ridata centralità decisionale alla politica regionale e delle amministrazioni locali in virtù anche delle peculiarità prettamente sarde non riscontrabili in altre Regioni”.