Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un vincolo scoperto con mesi di ritardo

Fonte: L'Unione Sarda
29 gennaio 2015


 

Il 19 settembre 2007, neanche quattro mesi dopo l'assegnazione dell'ex ospedale Marino alla prima vincitrice del bando (la Sa&Go), Paolo Scarpellini, allora direttore regionale del ministero per i beni e le attività culturali, decretò che l'ex colonia marina Dux è un sito di interesse culturale, storico e artistico . Poche parole che tradotte dal burocratese significavano rigidi vincoli, ai quali nessuno si è mai opposto.
Le nuove limitazioni, però, stravolgevano i progetti della società vincitrice, costretta a rinunciare alla gara. Seguirono duri scambi di accuse tra Regione e ministero. Proteste ingiustificate, almeno a leggere quello che scriveva l'ex direttore Scarpellini. L'assessorato regionale agli Enti locali era a conoscenza dell'interesse culturale e artistico della struttura ben prima dell'aggiudicazione della gara. Si può discutere sul fatto che l'ex ospedale Marino sia o meno un'opera di rilievo storico e culturale ma non sulla legge che tutelava i beni dello Stato più vecchi di mezzo secolo (ora il limite è 70 anni). La Regione (guidata da Renato Soru) non aveva coinvolto la Soprintendenza nello studio delle idee e dei progetti sul recupero dell'edificio. Un'esclusione non gradita da Scarpellini che aveva dichiarato a verbale: «Sarebbe stato auspicabile prima della emanazione del bando procedere ad attuare una verifica preventiva del bene in ordine all'interesse culturale e concordare preventivamente con la Direzione regionale del ministero per i Beni e le attività culturali i contenuti del bando stesso per quanto di sua competenza». (a. a.)