Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ex Marino, guai in vista

Fonte: L'Unione Sarda
26 gennaio 2015


LO SCANDALO. L'assessore all'Urbanistica risponde al deputato Vargiu

 

Erriu: «I privati potrebbero chiedere i danni»


 

La Regione non ci sta. E, con l'assessore all'Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu, mette subito i paletti su una vicenda lunga, articolata, pericolosa: quella dell'ospedale Marino. «Se non si troverà una soluzione, il rischio è che il privato vincitore della gara, la società Prosperius, sempre che non decida di modificare il progetto e puntare su un'altra proposta turistica, possa chiedere i danni alla Regione».
LA SITUAZIONE Le accuse del deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, che proprio sulla situazione del Marino ha presentato un'interrogazione a Montecitorio, vengono derubricate a normale gioco delle parti. Con una precisazione: «Abbiamo ereditato questa situazione, la cui gestione è stata condotta in maniera quanto meno improvvida, dall'amministrazione regionale di centrodestra uscita sconfitta dalle urne nel febbraio 2014», dice Erriu. «Noi stiamo cercando, per quanto possibile, di mettere le cose a posto».
LA LACUNA Ma è difficile, l'assessore non lo nasconde. Perché, nel progetto proposto dalla Prosperius in conferenza dei servizi, mancherebbe la carta decisiva: l'accreditamento dei posti letto, che dipende dall'assessorato alla Sanità. E che permette al privato - in estrema sintesi - di avere con certezza il sostegno finanziario della Regione in base ai posti letto disponibili per l'alta specializzazione. «Il progetto», spiega l'esponente della Giunta Pigliaru, «è stato presentato dando per scontato che l'accreditamento sarebbe stato concesso ed è questo il motivo che rende impossibile la stipula del contratto». Ma allora - come chiede Vargiu, che alla Camera è il presidente della commissione Sanità in quota a Scelta Civica - perché il bando di gara non è stato annullato? Erriu la risposta ce l'ha pronta: «Confermo, nessuna revoca è stata fatta. Il motivo? Presto riconvocheremo tutti gli enti che negli anni hanno preso parte alla conferenza dei servizi», spiega. «Mi riferisco, per citarne alcuni, all'Asl e, considerato che si tratta di un sito d'interesse storico, alla Soprintendenza. Vogliamo attribuire regolarità a un'operazione che, è evidente, manca di alcuni passaggi. E restituire al più presto alla città quello che l'abbandono ha trasformato in un rudere. Il problema in questo caso non è di scelte politiche, ma parliamo di una pratica amministrativa molto lunga».
L'OBIETTIVO Scontato il punto d'arrivo, almeno nei disegni dell'esecutivo di viale Trento: «Dobbiamo superare le irregolarità che impediscono la stipula del contratto. Vogliamo concludere nel modo migliore questa procedura, per evitare che a problemi continuino ad aggiungersi problemi. Ripeto: non solo il privato potrebbe chiedere i danni alla Regione, ma ricordo che l'ente già paga cifre sostanziose per garantire la guardiania del rudere attraverso una ronda».
L'ITER Resta il fatto che non c'è certezza sui tempi. E la società Prosperius non dà l'impressione di voler accettare senza dire la sua un'ulteriore dilatazione dell'attesa. Si era aggiudicata la gara per la costruzione del centro riabilitativo di eccellenza con sentenza del Consiglio di Stato e avrebbe dovuto iniziare i lavori nell'aprile del 2014, cosa che però non è avvenuta. Intanto a Palazzo civico c'è chi paragona il Marino a una bomba ecologica: Paolo Frau, consigliere del Gruppo misto, ha preannunciato che si rivolgerà alla Procura. Sarà l'inizio - se non interverranno in fretta atti risolutivi - di una nuova stagione di esposti?
Lorenzo Piras
@lorenzopiras71