Ieri il sindaco Massimo Zedda ha presentato al Consiglio comunale il bilancio di previsione 2015: una consuetudine, quella della presentazione a inizio d'anno, che la Giunta rivendica come «scelta importante per l'attuazione dei programmi» perché «limitando l'esercizio provvisorio si potranno attivare con maggiore celerità i programmi di spesa».
Il guaio sono le entrate e il patto di stabilità interno: quest'ultimo è l'obbligo di considerare nell'obiettivo da conseguire il Fondo crediti di dubbia esigibilità, che comporterà - ha detto il sindaco - «un milione di svantaggi» rispetto al 2014. Sul capitolo entrate pesa il progressivo taglio dei trasferimenti statali, crollato negli ultimi anni: la conseguenza è il peso sempre maggiore delle entrate proprie, ovvero Imu, Tasi e Tari che quest'anno, al netto della quota che andrà allo Stato, dovrebbero portare nelle casse comunali 97,743 milioni di euro.
Questi i numeri per il 2015: le entrate correnti sono stimate in 233,377 milioni, a fronte di spese correnti di 239.202. A queste si aggiungono, in conto capitale, entrate per 112,983 milioni e spese per 213,430, mentre l'utilizzo del fondo pluriennale vincolato ammonterà a 106,272 milioni.
Il sindaco ha annunciato controlli sui tributi degli anni precedenti, dai quali il Comune si aspetta di recuperare 5 milioni di Ici non pagata e 2 di Tarsu non pagata.