Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

S. Efisio, processione a Stampace un rito intimo e senza folklore

Fonte: L'Unione Sarda
16 gennaio 2015


L'arcivescovo Arrigo Miglio ha ricordato durante la messa il martirio del guerriero

«Il termine martire in questo periodo viene associato a diversi personaggi ma noi abbiamo Sant'Efisio che ci insegna il vero significato». L'arcivescovo Arrigo Miglio ha celebrato la messa per ricordare il martirio al termine di una processione che ha attraversato Stampace.
Poche centinaia i partecipanti per un rito più intimo e religioso rispetto agli anni scorsi perché l'arciconfraternita del Gonfalone ha volutamente messo da parte il folklore per lasciare spazio al culto vero e proprio. Grande commozione alle 18 per la prima uscita del simulacro, senza cocchio, dalla chiesetta di Sant'Efisio dove è partita la processione che ha percorso via Azuni, via Portoscalas, un breve tratto del Corso e di piazza Yenne per rientrare poi nella storica chiesa di Stampace alto.
I suonatori di launeddas hanno fatto strada, seguiti dal gruppo folk di Cagliari, l'unico ammesso a questa edizione della commemorazione del martirio, che ha preceduto i miliziani e una sessantina tra confratelli e consorelle del Gonfalone impegnati a scortare il Santo.
Subito dopo la statua si è schierata la cosiddetta Banca, i tre vertici dell'arciconfraternita del Gonfalone (il presidente Mario Maffa, il tesoriere Simone Ammirevole e la segretaria Rosaria Floris), affiancata dal sindaco Massimo Zedda. Dietro di loro i fedeli recitavano il rosario mentre accompagnavano Sant'Efisio a spasso per le vie di Stampace fino al ritorno nella sua chiesa storica dove, alle 19, l'arcivescovo ha celebrato la funzione religiosa. Inevitabili i riferimenti alle recenti cronache internazionali da parte di Arrigo Miglio che ha ricordato il martire guerriero come «propagatore della fede cristiana in terra». Secondo l'arcivescovo di Cagliari «il no alla guerra non vuol dire rifiutare la vigilanza e stare attenti alla difesa. Bisogna stare attenti alle reazioni - ha detto - perché bisogna sempre valutare gli errori commessi dalla nostra società occidentale: dobbiamo fare autocritica perché gli errori ci sono stati e vanno riconosciuti».
Quella del 15 gennaio è la prima manifestazione di avvicinamento alla grande sfilata del primo maggio, il prossimo appuntamento è previsto per il 19 marzo con l'insediamento della nuova Guardiania e la nomina del Terzo guardiano, mentre l'avvicendamento formale col cambio della bandiera è fissato per il 25 aprile. In quell'arco di tempo spetterà al sindaco nominare l'Alter Nos che rappresenterà il Comune all'edizione 359 della sfilata di Sant'Efisio.
Marcello Zasso