Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Marina Piccola, rifiuti e abbandono davanti al mare

Fonte: L'Unione Sarda
15 gennaio 2015


Bagni chiusi, Infopoint sprangato da due anni. Proteste: «E la città turistica?»

 


Rifiuti, desolazione. Anche due sedie e una sdraio: chissà chi ne rivendicherà la proprietà. E chissà quando l'area attorno all'Infopoint del Comune, chiuso da due anni, sarà ripulita.
Marina Piccola, ore 12, ieri.
Dagli scalini si accede al parcheggio pubblico attraverso una sorta di terrazza con panorama mozzafiato. Peccato per cartacce, contenitori di plastica e immondizia di ogni genere sono nascosti sotto le piante, nelle intercapedini delle scale, tra i gradini. I bagni? Rigorosamente chiusi, come l'Infopoint. Che servano è innegabile: almeno due - in un'ora - i “mi scappa la pipì” pronunciati da figlio a genitore in crisi perché la porta del servizio era sprangata. Ed esterrefatta era anche Sabrina Scarpellino: «Almeno i servizi ci dovrebbero essere, in fondo questo è uno dei luoghi più caratteristici della città».
Vero, verissimo. E non c'è bisogno della conferma di Fabio Melas, nel bar davanti, proprio all'innesto del viale pedonale che conduce al porticciolo: «Ma siamo noi, da due anni, il centro di informazioni turistiche di Marina Piccola: ogni giorno, anche d'inverno, c'è qualche turista che ci chiede che cosa fare e perché l'Infopoint sia chiuso». Interviene, sempre dal bancone, Giovanna Pilloni. «Se serve, la toilette è qui, all'uscita, sulla destra». Amedeo Vacca, al termine della passeggiata, ricorda che per valorizzare Marina Piccola basterebbe poco: «Un paio di lavoratori socialmente utili per gestire i bagni, la riapertura dell'Infopoint e telecamere per stanare chi abbandona i rifiuti». Dal Municipio fanno notare il groviglio di competenze sull'area, su cui ha voce in capitolo, almeno per le pertinenze del centro d'informazioni turistiche, anche la Regione. Sulle ricadute turistiche in senso stretto, l'assessore Barbara Argiolas ricorda che l'Infopoint è chiuso da due anni e che dovrà essere decisa - d'intesa con altri uffici - anche la destinazione delle strutture. Balza però all'occhio l'inciviltà che invece dovrebbe essere decoro, se davvero la città ha ambizioni di sviluppo turistico.
Lorenzo Piras