Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Camere mortuarie, Comune inadempiente»

Fonte: L'Unione Sarda
13 gennaio 2015

il CASO.

Federcofit scende in campo: serve un servizio per recuperare le salme


» C'è davvero un problema di disponibilità delle camere mortuarie a Cagliari? A domandarlo, in una lettera al sindaco, è il segretario nazionale della federazione comparto funerario italiano, Giovanni Gaciolli, che ricorda di aver inviato una comunicazione al primo cittadino già «nel lontano 2013, a fronte di un'ordinanza di chiusura dei locali obitoriali». Gaciolli interviene nuovamente, dopo il caso della vecchietta 91enne morta, per infarto, nell'auto della figlia in via Cadello: solo dopo 200 telefonate i familiari erano riusciti a portare la defunta nelle camere mortuarie del Policlinico di Monserrato. «A quanto pare il problema non è stato risolto, anzi da parte dei responsabili comunali si adducono motivazioni e scuse campate per aria a fronte di inadempienze gravi e inaccettabili - dice Gaciolli - neppure nei paesi del terzo mondo si verificano queste situazioni». Ma secondo il segretario della Federcofit «ancora più sorprendenti sono le dichiarazioni della responsabile di questi servizi del Comune: la dottoressa Delia Manferoce ci informa che questa è la prassi, quasi che le normative nazionali non obbligassero i Comuni ad attrezzare un servizio efficiente e tempestivo per il recupero salme e non disponessero l'obbligo di predisporre un servizio obitoriale 24 ore su 24 per tra-
sferire i defunti dalla pubblica via a un obitorio comunale, per ragioni di igiene, sanità pubblica e di ordine pubblico». Da qui l'appello: «Cosa aspetta il Comune di Cagliari a riattrezzare un dignitoso servizio obitoriale, obbligatorio per legge e di competenza comunale, per la soluzione di questi casi? Se non si riesce a trovare le risorse per recuperare locali propri, si faccia una specifica convenzione con una struttura ospedaliera come fatto in altre parti d'Italia. Diversamente - conclude Ca-ciolli - se fosse tutto vero quanto letto sul giornale ci sarebbe il tanto per informare la Procura».