Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Teatro lirico, balletto di cifre

Fonte: L'Unione Sarda
5 gennaio 2015


Per il direttore amministrativo della Fondazione il “rosso” è di 359 mila euro

 

Paoli: «Nel 2015 differenza negativa ma sostenibilissima»

 



Il passivo, nel bilancio di previsione 2015, c'è ma è di 359 mila euro: parola di Paolo Paoli, commercialista e revisore contabile con studio a Firenze e, negli ultimi due anni, direttore amministrativo del Teatro lirico di Cagliari. Una «differenza negativa» fra entrate (22 milioni 482 mila euro) e uscite (22 milioni 841 mila) che, sostiene Paoli, è «sostenibilissima se si pensa che solo del progetto “I Shardana” la Fondazione deve incassare 1 milione 410 mila euro dalla Regione».
Una versione che smentisce quella trapelata dopo la riunione di fine anno del comitato di indirizzo dell'ente (con voci di uno sbilancio di circa 3 milioni di euro), ma anche quella dell'ex soprintendente Mauro Meli: quest'ultimo, tre giorni fa, aveva messo per iscritto che «è radicalmente falso che i conti siano in perdita» e «tanto il bilancio del 2014, quanto quello previsionale 2015, sono entrambi in attivo».
I CONTI DEL 2014 Se Paolo Paoli ammette la differenza negativa per il 2015, per il 2014 spiega: «Non posso fornire dati ufficiali ma il bilancio chiuderà in attivo, fra 50 e 100 mila euro». C'è un segno meno, invece, tra entrate e uscite bancarie: le prime ammontano a poco meno di 25 milioni, le seconde a poco meno di 26, con una differenza negativa di circa 948 mila euro. Di questi, spiega il commercialista, oltre 700 mila «per rate di mutui, ragion per cui il solo indebitamento a breve è aumentato di circa 250 mila euro».
CDI AL LAVORO Numeri che dovranno ora essere certificati dal comitato di indirizzo, il nuovo organismo che governa la Fondazione al posto del vecchio consiglio d'amministrazione: più snello (cinque componenti anziché sette), prevede la responsabilità in solido dei componenti in caso di chiusura in passivo. Ne fanno parte il presidente Massimo Zedda, il costituzionalista Pietro Ciarlo (indicato dal ministero dei Beni e delle attività culturali), l'ex funzionario regionale Alessio Loi (già direttore amministrativo del Lirico, nominato dalla Regione), il magistrato in pensione Mario Marchetti (scelto dal Comune) e Francesco Boggio della Fondazione Banco di Sardegna (rimpiazza Antonello Cabras che ha rinunciato all'incarico).
PROGRAMMAZIONE La seduta del 31 dicembre avrebbe dovuto affrontare anche altre due questioni urgenti. La prima è la programmazione 2015: al momento non è previsto nessuno spettacolo, i dipendenti dopo l'ultima replica de Gli Stivaletti , di martedì 30 dicembre, non sanno cosa dovranno fare e le rappresentanze sindacali, per bocca di Simone Guarneri della Rsu (quota Uilcom) hanno sollecitato un incontro urgente.
SOPRINTENDENTE La seconda è l'indicazione di uno o più candidati per la nomina del nuovo soprintendente, che spetta al ministero: Meli, al momento, è in regime di proroga e deve limitarsi all'ordinaria amministrazione (la sua conferma è ritenuta assai poco probabile). I lavori invece si sono concentrati sui conti e la seduta non si è chiusa; la prossima è fissata per mercoledì.
CLIMA ROVENTE Il clima, al Lirico, resta insomma arroventato anche dopo il pagamento, in extremis, di tredicesime e stipendi di dicembre. Il mese scorso Massimo Zedda, insieme ai consiglieri di amministrazione di minoranza Mario Marchetti e Susanna Pasticci, aveva sollevato l'allarme sulla crisi di liquidità dell'ente. Meli aveva reagito a muso duro, definendo «un cumulo di falsità» i dubbi di sindaco e consiglieri. Zedda, dal canto suo, aveva denunciato il tentativo di Meli di prelevare i soldi per gli stipendi dal fondo straordinario riservato al pagamento dei cospicui debiti accumulati dal Lirico negli anni.
Marco Noce


Il personaggio

Mauro Meli,
le polemiche,
la politica,
i Google glass

Dinamico e discusso: Mauro Meli non è l'anonimo burocrate che non lascia traccia del suo passaggio. Chitarrista prestato alla gestione, dopo la sua prima stagione al Lirico di Cagliari (grandi nomi, grandi numeri e un grande passivo di cui si è sempre protestato innocente), ha guidato la Scala di Milano e il Regio di Parma. Legato alla vecchia guardia Pd, al suo rientro a Cagliari (al posto di Marcella Crivellenti, per la cui nomina il sindaco Massimo Zedda è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio) ha però contribuito il centrodestra.
In questo anno Meli ha riconquistato i sindacati, con cui 12 anni fa si lasciò in maniera burrascosa e che hanno accolto con scetticismo o contrarietà il suo rientro.
La stagione da lui firmata nel 2014 ha colto qualche exploit mediatico (la Turandot tecnologica, che ha fatto notizia per l'uso dei Google glass da parte degli attori e cantanti in scena) e riportato in alto i numeri degli abbonati (tornati sopra quota 9.000) e quelli del botteghino.  (m. n.)