Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I valori dell’identità ponte verso il mondo

Fonte: La Nuova Sardegna
15 dicembre 2014

Ieri al via a Cagliari il convegno sui beni culturali immateriali
La Barracciu: «Porteremo i tesori sardi all’Expo di Milano»
 

CAGLIARI «È molto importante parlare di patrimonio culturale, che ha un valore in sè e costituisce un elemento dell'Europa dei popoli, soprattutto in questo periodo nel quale si riaffacciano dei conflitti. Riscoprire gli elementi comuni può essere un valore aggiunto per tutti». Lo ha detto il sottosegretario dei beni culturali Francesca Barracciu, a Cagliari per un convegno internazionale promosso dal Mibact nell'ambito del Semestre di presidenza europea dal titolo “Patrimonio culturale immateriale come strumento per il dialogo e lo sviluppo”. All'appuntamento di due giorni e nel quale è previsto anche l'intervento del presidente della Regione Pigliaru, si parlerà di riti sacri, cibo, artigianato, folclore e musica, con l'Europa e Maghreb che si confrontano sul patrimonio culturale immateriale nel Mediterraneo quale volano per il dialogo politico e lo sviluppo sostenibile. «L'Italia è uno dei Paesi che ha una presenza straordinaria di questo patrimonio culturale sia materiale che immateriale, come anche la Sardegna – ha detto Barracciu – penso in particolare anche all'improvvisazione poetica della tradizione isolana, ai riti del carnevale o alle tradizioni e ritualità legate al cibo: momenti che credo possano trovare una vetrina importante nell'Expo del 2015». Per il direttore per la promozione del sistema Paese, Andrea Meloni, «dobbiamo continuare a collaborare con l'Unesco, organizzazione che coordina progetti in teatri particolarmente difficili come Afghanistan e Iraq». Secondo l'assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, «Per il prossimo anno ci sarà un'importante novità con il piano triennale di scavi archeologici. Quello che il sito di Mont'e Prama ci insegna è che abbiamo un patrimonio immenso che va valorizzato e oggi ci sono diversi siti archeologici che sono chiusi pensiamo anche al coinvolgimento dei giovani e alla valorizzazione delle rete museale».