Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Colpo di scena: non c'è un vincitore

Fonte: L'Unione Sarda
25 novembre 2014


Ieri al Lirico di Cagliari la XXIII edizione del concorso

 

La giuria del premio Porrino ha assegnato solo
il secondo posto e due ex aequo per il terzo

 


È la musica del pianoforte gran coda Steinway&Sons a riempire la sala del Teatro Lirico di Cagliari. Le note sono quelle di alcuni dei grandi della letteratura pianistica. Schubert, Beethoven e Liszt, per esempio. Ispirati esecutori: Wakamatsu Naru, Alisa Dukhovlinova, Minae Kim, i tre finalisti del XXIII concorso internazionale di pianoforte “Ennio Porrino”.
Che, quest'anno, regala un piccolo brivido con il colpo di scena finale. Il concorso, infatti, si chiude senza un vincitore. Non c'è un primo premio, questa volta, da assegnare. La giuria è severa: secondo classificato, all'unanimità, è Wakamatsu Naru, terzo posto ex aequo a Alisa Dukhovlinova e Minae Kim.
Ma cosa è successo? Eccoci giunti alla terza e ultima prova. La prova finale, quella che decreterà il vincitore. È aperta al pubblico e trasmessa in streaming sui canali e portali web di IMD Music & Web. Tre i candidati, emersi da una rosa di sette semifinalisti (tra cui due italiani), che hanno persuaso la giuria per preparazione tecnica e capacità espressiva. Svariate le loro provenienze. Russia per Alisa Dukhovlinova, Corea per Minae Kim e Giappone per Wakamatsu Naru. La giuria è presieduta da Gabriella Artizzu, pianista, docente e per anni direttore del conservatorio; da Francesco Libetta, compositore; da Monica Leone, raffinata interprete della tastiera, formatasi nella scuola partenopea di Vincenzo Vitale. Ed, ancora, dai compositori, entrambi di formazione pianistica, Luigi Abbate e Lucio Garau. A tutti loro, nel nome del grande compositore sardo, l'onere e l'onore di proclamare il vincitore, oltre che di assegnare il secondo e terzo premio e i premi speciali dedicati alla musica del nostro tempo e all'opera di Porrino.
L'atmosfera è tesa e nel contempo densa di magia. I pianisti virtuosi si avvicendano sul palco. Dei brani scelti propongono sapientemente la propria interpretazione. Già, di quel canovaccio di suoni e colori, sempre uguale ma ogni volta diverso, lasciato dai grandi autori del passato, danno una personale lettura. Interpretano. Accarezzano i tasti bianchi e neri con maestria. Trasmettono emozioni, le loro, e, attraverso la musica, si raccontano. Arduo il compito della giuria, attenta ad esprimere più una volontà collettiva che la somma delle valutazioni dei singoli che la compongono. Poi il verdetto. Nessun primo premio.
Il concorso, nato nel nome del compositore che alla Sardegna diede lustro in ambito internazionale, rappresenta un'importante occasione di valorizzazione per giovani talenti della tastiera. Rivolto a pianisti senza limiti d'età e di qualsiasi provenienza geografica, è organizzato dall'associazione Amici della Musica di Cagliari. Si è svolto dal 19 al 24 novembre 2014 tra il conservatorio Pierluigi da Palestrina e il Teatro Lirico, istituzioni che collaborano alla sua realizzazione.
«Un rilevante evento culturale e sociale. Inteso non tanto come “gara” ma come stimolo a migliorarsi. Un'occasione di incontro e di confronto con gli altri. Eventualmente di competizione, ma con se stessi», spiega, così, la non assegnazione del primo posto, Libetta. E i lunghi applausi finali gli danno ragione.
Luisa Sclocchis