Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Le incompiute? Colpa della Regione»

Fonte: L'Unione Sarda
6 febbraio 2009

Comune. Dossier su campus universitario, Tuvixeddu, centro storico e Sant'Elia 

Da Tavolacci (Udc) e Serra (An) dure accuse alla Giunta

Conferenza stampa al vetriolo su quattro delle vicende che più hanno fatto discutere.
Chi blocca lo sviluppo di Cagliari? E perché? Se lo sono chiesti i consiglieri comunali Massimiliano Tavolacci (Udc) e Alessandro Serra (An), che nel corso di un incontro con la stampa hanno anche spiegato di aver individuato i (presunti) colpevoli: «I signori che in questi ultimi quattro anni e mezzo hanno governato la Regione». Alla Giunta Soru, infatti, vengono imputati gli stop ai quattro progetti qualificanti che il Comune aveva programmato e non è riuscito a portare a termine.
CAMPUS UNIVERSITARIO «I lavori per la casa dello studente di viale La Playa sarebbero iniziati quattro anni fa e oggi sarebbero vicini alla conclusione - hanno detto i due rappresentanti del centrodestra - già nel maggio 2005 il Comune ha rilasciato le concessioni per la realizzazione della residenza per studenti. Autorizzazioni che l'Ersu aspettava dal 2000 e che, nel novembre del 2005, avrebbero messo in condizione l'ente universitario di iniziare i lavori». Solo che nel febbraio 2006 l'esecutivo Soru impegnò l'Ersu ad acquisire l'intera area ex Sem, ipotizzando la realizzazione di un campus universitario da mille posti letto: «È lì che l'iter inizia da capo, con l'incarico all'architetto brasiliano Da Rocha per un nuovo progetto bocciato nei giorni scorsi perché conteneva difformità urbanistiche non sanabili».
TUVIXEDDU «Sui colli di Sant'Avendrace già da un anno sarebbe stato aperto un parco archeologico e ambientale». Il punto due dell'affondo del duo Tavolacci-Serra è quello legato alla riqualificazione dei 48 ettari del colle di Tuvixeddu. A seguito di una complessa vicenda legata a espropri, sentenze del Tar e un accordo di programma datato 2000, venne varato un progetto che prevedeva la riqualificazione urbana del colle: erano previsti un parco archeologico di 23 ettari, un parco urbano attrezzato di 6, una zona residenziale di 10, una per edifici economici-popolari di 4, strade e parcheggi: «Tutto il versante occidentale del colle, in cui insiste la necropoli punica, è privo di potenzialità edificatorie - sostengono Tavolacci e Serra - e l'iter è proseguito in maniera sostanzialmente tranquilla fino al 2006, quando la Regione ha deciso di sbarrare il passo al progetto. Incurante delle sentenze di Tar e Consiglio di Stato, oggi continua a bloccare i lavori, producendo danni a un'area che rimane inaccessibile e abbandonata».
CASTELLO Capitolo a parte per il sistema coordinato di parcheggi e scale mobili nel centro storico, approvato con voto unanime dal Consiglio nel novembre del 2004: «In questo caso la Giunta Soru per bloccare l'opera ha sostenuto che fosse necessaria la valutazione di impatto ambientale - ricordano i due consiglieri - trascinando la questione fino al dicembre del 2007, quando i finanziamenti previsti sono andati perduti. E a subire il danno maggiore sono stati, ancora una volta, i cittadini».
SANT'ELIA Ultimo capitolo, quello della riqualificazione del quartiere popolare: «Oggi quel lungomare poteva essere dotato di una passeggiata fruibile e attraente, dando respiro a un quartiere isolato e sofferente, richiamando cagliaritani e turisti - concludono Tavolacci e Serra - i pescatori potrebbero avere il loro porto, creare economia dal mare, dal commercio e dalla ristorazione. Ma tutto è fermo in attesa di un gigantesco museo (il Betile) che non esitiamo a definire mangiasoldi e faraonico, emblema di volontà decadenti».
ANTHONY MURONI

06/02/2009