Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Conservatorio, in mille alla serata d'apertura

Fonte: L'Unione Sarda
7 novembre 2014

Ieri l'inaugurazione di un istituto che non conosce crisi

 

Il via ufficiale arriva con le note di John Williams. Il nuovo anno accademico del Conservatorio parte con l'inaugurazione di ieri, all'Auditorium di piazza Porrino, e col segno positivo delle iscrizioni. A sedere tra i banchi dell'istituzione musicale, che vanta una storia lunga quasi cento anni, ci sono più di mille allievi. Divisi tra scuola media, liceo, bienni e trienni superiori e i corsi pre accademici. «Un dato in controtendenza rispetto al calo delle domande negli altri istituti superiori e all'università», sottolinea con orgoglio la direttrice Elisabetta Porrà.
È il suo intervento a far alzare il sipario. Poi il microfono passa al nuovo presidente Gianluca Floris che racconta le novità sul futuro del Conservatorio: «Uno dei nostri obiettivi principali sarà quello di potenziare la collaborazione con il tessuto culturale cittadino e dell'area metropolitana, cercando di rafforzare il dialogo e la collaborazione con le associazioni culturali e le realtà professionali artistiche che operano sul territorio», spiega. «Siamo sicuri che in questa direzione sia i nostri allievi che tutto il comparto cultura potranno trarne un reciproco giovamento concreto».
Terminata la parte istituzionale la musica diventa protagonista. Sul palco si alternano l'orchestra junior, il coro di voci bianche, l'orchestra e il coro del conservatorio. Più di centocinquanta allievi guidati dai docenti Pio Salotto, Enrico Di Maira, Alberto Pollesel, Giuseppe Erdas, Pompeo Vernile. Una decisione non casuale: «Questa nostra scelta artistico-didattica vuole essere un modo per fare capire che la scuola è degli studenti», precisa la Porrà. «Tutto ciò che facciamo è rivolto alla loro formazione».
Nuovo momento musicale, il programma è ricchissimo. Ad allietare i presenti le note del compositore Williams, poi è il momento di Trepak, tratto dal balletto Lo schiaccianoci. Non manca il coro di voci bianche. Segue Schubert, che anticipa Beethoven. Il sipario cala con il Te Deum di Antonin Dvorák. Intanto continua la campagna di reclutamento: dal 19 partirà la selezione pubblica per il reperimento di figure professionali destinate al Conservatorio.
Sara Marci