Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Quel cantiere ci rovina»

Fonte: L'Unione Sarda
6 novembre 2014

VIA GARIBALDI. Rivolta lungo la strada dello shopping chiusa dalle transenne

I negozianti: sbagliato avviare i lavori durante le feste 

Non hanno mai negato la loro collaborazione, convinti come sono che la riqualificazione della strada possa solo portare grandi benefici. D'altra parte l'attendevano da sempre, la rinascita. Non si aspettavano però che i lavori potessero cominciare nel periodo più critico dell'anno, nelle settimane che precedono il Natale, durante le feste. E poi nei giorni dei saldi subito dopo Capodanno. In via Garibaldi, metà della quale è già rinchiusa dentro un cantiere, c'è sconforto. Di più: rabbia. E il pessimismo sbuca dai negozi, sprigiona dagli esercizi commerciali che hanno resistito alla crisi e che ora rischiano il collasso visto che i lavori di ristrutturazione della strada non saranno brevi ma dovranno proseguire fino al 30 novembre del 2015.
PREOCCUPATI «Un anno, sempre che la data annunciata dal Comune non slitti. Basta poco, un reperto archeologico, un ordigno bellico e via. Il rischio è che si debba fare i conti con i cantieri non per uno ma per ben due Natali». Fabio Cottura (Class collection), Angelo Spiga (Theorema) e Stefano Cannucci (Carta abbigliamento) sanno che tra breve i loro negozi subiranno la stessa sorte di quelli dei loro colleghi della zona alta di via Garibaldi. «Sia chiaro, ben venga la rinascita di questa strada che così com'è è uno sconcio, ma questi sono i nostri mesi, i giorni che la gravissima crisi che ci perseguita da lungo tempo potrebbero rendere meno acuta. E invece il Comune ha deciso di non ascoltare le nostre voci e sistemare le transenne proprio ora». Parlano per strada, davanti ai negozi inesorabilmente vuoti. «Guardi che non è una questione di orario, alle undici del mattino o nel pomeriggio è esattamente lo stesso. Altri tempi quando qui si passeggiava tra vetrine accese e i clienti erano davvero tanti. Oggi si arriva a fine serata con “chiusure zero”, che in gergo significa casse mai aperte e affari in picchiata.
LA FATICA Giulia Gerina è la giovane dipendente di Haro, un negozio d'abbigliamento di nuova apertura che fatica ad andare avanti. «Speravamo nelle feste ma il Comune invece di venirci incontro ci sta affossando». Un concetto che rimbalza metro dopo metro, negozio dopo negozio, quasi urlato dai commercianti della via Garibaldi. «Oggi siamo arrivati a spegnere anche le luci per risparmiare qualche soldo, con questi lavori consegniamo i nostri clienti, per Natale, ai centri commerciali». Roberta Follesa gestisce un negozio di giocattoli: dice di «non aver più parole» per giudicare le scelte del Comune. «Il Natale ci dà da vivere. Ce lo hanno levato».
GLI AVVISI Intanto in via Garibaldi passa qualche auto, qualche furgone. Trecento metri e via la retromarcia. Inizia il cantiere. «Ieri è accaduto a tre ambulanze e ai vigili del fuoco. Non sono neppure riusciti ad avvisare il 118 che la strada è interrotta», dicono i commercianti che denunciano anche una lunga serie di inconvenienti durante i lavori. «È stato tranciato il cavo delle telecomunicazioni lasciandoci isolati. Poi per ben due volte la condotta dell'acqua», racconta Paolo Angius, titolare di Paul's Bags, portavoce del Consorzio Insieme e di Confesercenti. «Abbiamo fatto un referendum per proporre i nostri suggerimenti. Erano stati graditi. Ma non ne hanno preso in considerazione neppure uno. Da giorni e giorni stiamo chiedendo di conoscere il nome di un interlocutore col quale confrontarci. Ieri mattina abbiamo scritto al sindaco, pare sia servito. Ci ha contattati l'ingegner Masala che si è messo a nostra disposizione per risolvere gli inconvenienti presenti e futuri». Come i danni subiti da qualche negoziante. «Sì», spiega la titolare della tabaccheria, Stefania Melis, «per poter estrarre dei blocchi di granito dal nostro ingresso ci hanno danneggiato la vetrina».
Andrea Piras