Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Amici” per fama Antonio Minini arriva a Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2014


IL FESTIVAL. “Nuova Danza”

 


I l pubblico televisivo lo ha scoperto due anni fa, grazie ad “Amici”, ma Antonio Minini, 26 anni, napoletano di nascita e abruzzese d'adozione, è tutt'altro che una creatura partorita dalla televisione. Ha iniziato a fare danza classica a undici anni, all'Accademia del Teatro San Carlo di Napoli, perfezionandosi poi alla Rotterdam Dance Academy e alla Royal Ballet School di Londra, e lavorando successivamente per importanti corpi di ballo nazionali, quello della Scala, e internazionali, come nel caso del Polish National Theatre e l'Opera di Bucarest.
Da due anni guida una compagnia di giovani danzatori, pescati tutti dal sud Italia, con cui oggi alle 21 al Teatro Massimo di Cagliari, inaugura la trentaduesima edizione del festival internazionale Nuova Danza, allestito dalla cooperativa Maya, portando in scena la pièce “Anna Bolena”. «Una figura che non è mai stata affrontata dal punto di vista coreutico, contrariamente a quanto è accaduto nell'opera lirica e nel cinema».
Che genere di danza vedrà il pubblico?
«Influenzata molto dal mio percorso. Sono stato per tre anni e mezzo primo ballerino al Teatro di Varsavia, e due anni assistente di Itzik Galili, grande coreografo di danza contemporanea, del quale ho anche interpretato numerosi lavori. Il mio stile è neoclassico contemporaneo, molto tecnico, ma con una visione di ricerca innovativa».
Nella sua compagnia c'è anche una danzatrice sarda…
«Si chiama Sara Pischedda ed è di Busachi. È molto brava, ha passione e personalità, caratteristiche che i miei danzatori devono assolutamente avere».
Lo spettacolo prevede la presenza di numerosi bambini.
«Parteciperanno a questo spettacolo cagliaritano gli allievi delle scuole Arabesque di Sinnai, Choreia di Quartu, Tascusì e Salomè di Cagliari. Tutta la vita di Anna Bolena si rifà ai figli che non ha mai avuto».
Parliamo di “Amici”.
«Dopo anni di carriera sul palco, ho deciso di mettermi in gioco in televisione che, da noi, rende molto popolari. All'estero non c'è bisogno della tv per essere famosi». O bravi.
Carlo Argiolas