Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I sospetti sulle spese

Fonte: L'Unione Sarda
27 ottobre 2014


Verifica della Ragioneria sui costi per il personale a partire dal 1999

 

In Comune pagamenti non dovuti per 14 milioni

 


A insospettirlo, anni fa, sono state certe carriere di dirigenti e dipendenti ma anche diversi trattamenti economici. Certo è che quando il segretario comunale Giovanni Battista Vargiu decide di prendere carta e penna e scrivere alla Procura, agli organi ministeriali e alla magistratura contabile, non tralascia nulla. Il suo è un esposto al veleno: fatti e decisioni dell'amministrazione Floris, di questo è certo il segretario, non possono essere ignorati dai controllori della cosa pubblica. Trascorrono diversi anni ed ecco che l'8 aprile scorso si presenta a palazzo Bacaredda un ispettore della Ragioneria generale dello Stato. Il funzionario, modi cortesi e idee chiare su cosa cercare negli uffici di via Roma, chiede e ottiene collaborazione. La sua è una missione di routine: deve svolgere una verifica amministrativo-contabile (come avviene in altre città capoluogo di Regione), prevista dalle norme che regolano il controllo della finanza pubblica.
LE SPESE Nei giorni che il funzionario trascorre negli uffici comunali - dall'8 aprile al 16 maggio - finiscono sotto osservazione soprattutto le spese per il personale, da valutare (misurare) sulla base degli equilibri di bilancio, sottoposti ai vincoli del patto di stabilità. L'ispettore deve insomma scoprire se le accuse dell'ex segretario comunale siano fondate. Un mese di verifiche ha permesso all'ispettore romano di farsi un'idea su documenti, tabelle, determinazioni dirigenziali, delibere. Quando il funzionario sale sull'aereo e rientra a Roma, ha una convinzione: la gestione del Comune fra il 1999 e il 2011 (e forse fino al 2013) ha diverse ombre.
Quando l'altra mattina in Comune (dove nel frattempo s'è insediata l'amministrazione guidata dal sindaco Massimo Zedda) arriva l'esito dell'ispezione, molte delle ombre iniziali si sono trasformate in rilievi precisi.
ASSUNZIONI Sul fronte del personale (il Comune ha 1400 dipendenti e un bilancio di 500 milioni di euro) l'ispettore sottolinea che mancano le analisi sull'eccedenza per giustificare le assunzioni compiute fino al 2011. I contratti a tempo indeterminato non si sarebbero insomma potuti fare. L'analisi dell'ispettore si sofferma sulle stabilizzazioni dei dipendenti che lavoravano con contratti di collaborazione continuativa. Nel 2008 si è seguita una strada che ha escluso l'accesso con un concorso pubblico. Risultato: i 114 posti riservati alle stabilizzazioni nel piano assunzioni del 2008 per l'ispettore sarebbero quindi illegittimi. Sotto la lente di ingrandimento anche i contratti dei dirigenti a tempo determinato, stipulati (tra il 2007 e il 2008) senza alcuna forma di valutazione dei requisiti, come una nomina fiduciaria.
DIRIGENTI Demolite, nella relazione dell'ispettore, le segreterie dei gruppi consiliari perché considerate non previste dalle leggi. Trattamento economico per i dirigenti. Il calcolo fino al 2012 sarebbe stato troppo generoso e avrebbe generato stipendi più ricchi, tanto da dover ora richiedere indietro l'eccedenza.
I CALCOLI Più di 14 milioni di euro, secondo la relazione ispettiva, andrebbero recuperati per calcoli errati, operazioni illegittime o pagamenti non dovuti. Dovrebbero essere restituite indennità, diritti, gettoni o oltre forme di compenso che non appaiono giustificate. La somma sarebbe vicina ai 20 millioni di euro. Il maggiore esborso riguarda l'indennità di lavaggio divise, attribuita soprattutto alla Polizia municipale, pari a circa 2 milioni e 400 mila euro da riportare nelle casse comunali. Nell'obbligo di recupero l'ispettore annota poi oltre 230 mila euro da chiedere indietro ai dirigenti che hanno ottenuto il pagamento delle ferie non godute, altri 200 mila da stornare dai compensi del vicesegretario generale, somme di minore entità (11 mila euro) dei gettoni di presenza versati a una dirigente in veste di membro esterno della commissione Pari opportunità. Il Comune ha un mese di tempo per rispondere alle osservazioni dell'ispettore.
Pietro Picciau