Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Estate 2009: porto turistico su via Roma

Fonte: La Nuova Sardegna
2 febbraio 2009

DOMENICA, 01 FEBBRAIO 2009

Pagina 2 - Cagliari



I vincitori della concessione pronti a cominciare i lavori



In Comune passa l’intesa per costruire i posteggi sotterranei

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Cagliari come porto Rotondo, si comincia nell’estate 2009, in questi giorni gli imprenditori di Calangianus, Molinas, faranno la fideiussione richiesta nel contratto firmato con l’autorità portuale di Cagliari per la concessione del porto storico di via Roma nei prossimi 25 anni. Dopo l’ultimo passaggio della pratica nel comitato portuale, cominciano i lavori per lo scalo turistico.
La concessione ottenuta attraverso una gara internazionale può cominciare a produrre l’effetto cercato: trasformare lo scalo in un punto di riferimento del turismo nautico mediterraneo. Già l’estate prossima arriveranno i nuovi ospiti del porto turistico del capoluogo perché i lavori per allestire i servizi cominciano a giorni. Il progetto è ambizioso e, dopo l’intesa sulle varianti al piano regolatore portuale approvata due giorni fa dalla giunta comunale, un altro passo avanti verso la riorganizzazione dell’intero affaccio a mare cagliaritano è stato compiuto.
L’intesa, adesso, deve tornare nella commissione urbanistica, ma si tratta di un passo formale perché è proprio in quella sede che è stata valutata prima dell’invio alla giunta comunale. Che succede con l’intesa? Che il Comune dice sì al parcheggio sotterraneo sotto l’edificio vecchio della capitaneria di porto. Che il Comune accoglie la richiesta affinché lo specchio di mare davanti alla basilica di Bonaria non sia soltanto un parco marino come nella prima stesura del piano, ma possa essere attrezzato perché, all’occorrenza, ci sia posto per un numero contato di maxi yacht. Il parcheggio sotterraneo sarà di 800 posti, lo scaveranno sotto l’edificio della capitaneria di piazza Deffenu che sarà demolito per essere fatto più in là e per essere gestito in condominio tra la capitaneria e l’autorità portuale: un modo per razionalizzare spese e spazi. Il parcheggio è la premessa per allestire la piazza davanti al terminal crociere: il terminal è sull’estrema punta del molo Ichnusa, oggi, tra l’edificio e il viale Colombo c’è un enorme spiazzo vuoto. Nell’elaborazione del piano portuale lo spazio si trasforma in un luogo arredato di panchine, lampioni, piante, snodo tra via Roma e il lungomare che raggiungerà Sant’Elia. La piazza deve servire a portare i cagliaritani sul mare e per segnalare ai crocieristi il varco giusto di accesso alla città. Adesso il terminal è chiuso perché il fondale ancora non è abbastanza profondo, i crocieristi scendono in un altro molo e vengono subito prelevati dalle guide perché la zona è lontana dal centro. Ma se i turisti potessero arrivare già oggi nel terminal la sensazione di lontananza sarebbe quasi uguale: lo spiazzo davanti all’edificio è grande e senza un disegno, dal terminal davvero sembra non portare da nessuna parte e chi riesce a scorgere il varco tra il muraglione militare e la vecchia capitaneria vede uno sfrecciare di macchine che non invoglia a passare di lì. Buttata giù la vecchia capitaneria si aprirà una piazza immediatamente visibile sia dal mare sia dalla via Roma. Certo il parcheggio è la conferma che Cagliari non riesce a diventare una città dei mezzi pubblici, ma probabilmente è meglio accettarlo e regolarsi di conseguenza piuttosto che continuare a negare l’evidenza e sognarsi rispettosi dell’ambiente come se fossimo nel nord Europa.