Rassegna Stampa

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Abusi Medau su Cramu, immobile mai demolito in 30 anni. Il Comune lo acquisisce. Ruspe in arrivo

Fonte: web cagliaripad.it
22 ottobre 2014


 

Al patrimonio dell’amministrazione uno stabile di due piani mai buttato giù nonostante l’ordinanza emessa nel 1984. E le ruspe scaldano i motori a Molentargius

Ennio Neri,
e.neri@cagliaripad.it

 


Via Roma fa sul serio. Complice il fiato sul collo dei magistrati di piazza Repubblica che potrebbero puntare l’indice in caso di comportamenti omissivi e lungaggini, gli uffici tecnici di palazzo Bacaredda mettono nel mirino a Medau su Cramu, il rione sorto spontaneamente negli anni ’80 nell’area di Molentargius. E lo fanno con i primi atti concreti: con l’acquisizione dell’immobile abusivo di via del Sale (numeri civici 2/4). Preludio all’arrivo delle ruspe.

La vicenda parte esattamente 30 anni fa, al gennaio 1984 quando ai proprietari di alcuni terreni della zona viene ordinata la demolizione (e il ripristino dei luoghi) di una recinzione di un lotto di terreno a Medau su Cramu (muratura di blocchetti di cemento, alta circa 2 m e lunga circa 175 m, che racchiudeva una superficie di circa mille 400 mq) edificata senza concessione edilizia. E di un fabbricato (costruito all’interno dell’area chiusa dalla recinzione abusiva e senza concessione), costituito da un piano seminterrato, più due piani alti, con una superficie coperta di circa 160 metri quadrati per ciascun piano. Le ultime ordinanze sono del 1985, i proprietari avevano 10 giorni di tempo per demolire. Ma le ordinanze cadono nel vuoto per 30 anni, perché soltanto il 6 ottobre scorso (come dal rapporto della sezione Sorveglianza Edilizia della Polizia municipale) viene accertata l’inottemperanza dei vecchi provvedimenti. E la mancata demolizione comporta l’acquisizione gratuita di diritto al patrimonio indisponibile del Comune di Cagliari, sia dell’opera abusiva, dell’area di sedime e di quella pertinenziale, dopodiché, si legge nella delibera, a seguito di inottemperanza e in considerazione di tale vincolo, provvede alla demolizione delle opere abusive ed al ripristino dello stato dei luoghi a spese dei responsabili dell'abuso”.

Gli ecologisti hanno rilevato che nel territorio comunale di Cagliari sono stati riscontrati e sanzionati  206 casi di abusivismo edilizio totale e parziale, 245 casi di abusivismo edilizio totale e parziale oggetto di provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, ben 39 casi sono oggetto di procedure di esecuzione coattiva dei provvedimenti di demolizione e di ripristino ambientale, mentre altri 137 casi di abusivismo edilizio totale e parziale sono ancora in attesa di esame dell’istanza di condono edilizio. Nessun dato riguardo lo svolgimento delle procedure di valutazione di incidenza ambientale (V.INC.A.), nonostante l’area rientri in un sito di importanza comunitaria (Sic).

Il 25 settembre si è svolto un “tavolo tecnico” sull’abusivismo edilizio nell’area naturale protetta presenti gli assessori regionali dell'Urbanistica Cristiano Erriu e dell'Ambiente Donatella Spano, insieme ai rappresentanti competenti dei comuni di Cagliari e Quartu e del Parco Naturale e il rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact). E per quanto è emerso dall’incontro: cioè che “l'abusivismo frena la crescita e l'attuazione del piano di sviluppo del Parco. Siamo determinati a dare impulso a un lavoro congiunto per mettere a regime i manufatti sanabili e attuare un reale coordinamento di azioni amministrative che sono di tipo urbanistico, ambientale e sanitario".