Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Buoncammino? Alla città»

Fonte: L'Unione Sarda
14 ottobre 2014


Il provveditore De Gesu: detenuti trasferiti nel nuovo carcere di Uta entro novembre

 

Richiesta al sindaco dei consiglieri comunali di maggioranza

 


Museo, albergo, casa dello studente. Quale sarà il futuro di Buoncammino? Il conto alla rovescia è già iniziato. L'8 ottobre il ministero delle Infrastrutture ha consegnato il nuovo istituto di pena di Uta (ad esclusione dell'area dei 41 bis) al direttore del carcere cagliaritano. Le opere sono concluse, resta da organizzare solo il trasferimento dei detenuti. Tradotto, entro novembre - rassicura il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria - il vecchio istituto sarà sgombro e una parte potrà essere messa a disposizione della città. Anche a costo di ricorrere a vie giudiziarie, minacciano alcuni consiglieri comunali. Il percorso, comunque, è ancora lungo e tortuoso anche perché, come nel gioco delle tre carte, per gli edifici che si liberano c'è la corsa a ipotizzare nuovi riutilizzi.
LE IPOTESI Le variabili sono molteplici. Da un lato l'apertura del nuovo carcere di Uta, dall'altro l'abbandono da parte dei militari dell'aeroporto di Elmas con conseguente trasloco del centro di accoglienza per gli emigrati. La nota firmata da Luigi Pagano disegna scenari inquietanti: il vecchio carcere potrebbe ospitare i minorenni dell'istituto di Quartucciu che, una volta libero, potrebbe essere utilizzato come centro di accoglienza per immigrati in alternativa alla scuola di Polizia penitenziaria di Monastir. Perché tutta questa fretta? Semplice, entro il 2015 la zona militare dell'aeroporto di Elmas, dove è in funzione il centro di accoglienza per immigrati, passerà sotto le ali della Sogaer (attraverso l'Enac). Con il trasferimento dell'Aeronautica a Decimo anche il centro per immigrati dovrà trovare una nuova sistemazione.
«Sul futuro di Buoncammino non ci sono certezze», afferma Gianfranco De Gesu, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria e direttore nazionale dei beni e servizi del Dap. «Il carcere, una volta dismesso, passerebbe al Demanio. Certo è che la destinazione di una struttura nata come carcere non è semplice. Per noi l'importante è liberarci degli affitti passivi trasferendo gli uffici di via Tuveri». Pronti a una trattativa col Comune? «Pronti a discutere per trovare spazi funzionali alle nostre esigenze».
LA PREFETTURA Il prefetto vicario Carolina Bellantoni è chiara: «Dobbiamo traslocare al più presto da Elmas il centro per immigrati da Elmas. Dobbiamo valutare tra il carcere di Quartucciu e la scuola della Penitenziaria di Monastir. Le procedure per la dismissione - aggiunge Bellantoni - sono particolarmente complicate. Ci sono da mettere d'accordo tre ministeri: Giustizia, Interno e Finanze».
BUONCAMMINO AL COMUNE «Restituite ai cittadini cagliaritani la più grande struttura edilizia della città con le buone, altrimenti sarà battaglia, anche giudiziaria». È questo il fulcro della richiesta contenuta in una proposta di ordine del giorno presentata al sindaco Massimo Zedda dai capigruppo di maggioranza Giovanni Dore, Enrico Lobina, Sergio Macia, Filippo Petrucci e Ferdinando Secchi.
Andrea Artizzu