Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una voragine dopo la pioggia

Fonte: L'Unione Sarda
9 ottobre 2014


VIA S. MARGHERITA. Paura tra i residenti di Stampace alto, la zona è stata transennata

 

Un cedimento ha aperto un grosso squarcio nel marciapiede



Stampace alto sprofonda verso il basso. Nella via santa Margherita, sul marciapiede di destra salendo verso l'ospedale san Giovanni di Dio, poco dopo l'edicola d'angolo con piazza Jenne, si è aperta una profonda voragine. Un cedimento improvviso che, forse anche in seguito all'acquazzone di qualche giorno fa, ha aperto uno squarcio di quattro metri per due.
Immediato l'allarme degli abitanti che hanno fatto intervenire Vigili del fuoco, i tecnici di Abbanoa e dell'amministrazione comunale. Tutta la zona è stata transennata e messa in sicurezza ma fra i residenti la paura resta. «Copriranno l'enorme buca, qualche metro cubo di terra, una risistemata alla pavimentazione e tutto sarà dimenticato, fino al prossimo cedimento», dice Vasco Cogotti, storico edicolante del quartiere, sfiorato appena da quest'ultima disavventura. «La verità è che, per una serie di cause, via santa Margherita, soprattutto nella sua parte iniziale, da piazza Jenne sino all'ex Clinica medica, sta inesorabilmente sprofondando, giorno dopo giorno. Questa strada è stata costruita utilizzando, come terra di riporto, le macerie delle case distrutte dai bombardamenti del '43. Basta una pioggia violenta come quella di pochi giorni fa per causare smottamenti e improvvisi cedimenti dell'asfalto e della pavimentazione dei marciapiedi».
E infatti, proprio dall'altra parte della strada, all'altezza della voragine, si cammina come sulle dune di sabbia, fra avvallamenti, piastrelle saltate, pericolosi rialzi. «Qualche tempo fa», aggiunge Cogotti «sempre la via santa Margherita venne chiusa proprio di fronte alla Clinica medica e all'asilo di san Giuseppe perché fra il marciapiede e la carreggiata stradale il gradino era alto quasi 40 centimetri. Sotto i primi avamposti delle mura sotto santa Croce, quella che noi stampacini chiamiamo sa Murialla, ogni tanto si aprono buche nell'asfalto. Una pezzetta e tutto torna come prima». Le attività commerciali dell'iniziale parte destra di via santa Margherita, di fatto, sono tutte paralizzate.
«Ci mancava solo questo», dice Tommaso D'Andrea, titolare di una rivendita di birre internazionali. «Ci hanno tolto i parcheggi, persino quelli per i disabili, il cartello di carico e scarico è stato rimosso, adesso il pericolo che crolli tutta la strada: se l'obiettivo è mandare via la gente dal centro storico, devo dire che questo è il sistema vincente».
«Sono marciapiedi di carta velina», aggiunge Antonino Montalbano, «ed è forte il sospetto che dietro l'eliminazione dei parcheggi a spina di pesce ci fosse proprio la paura di cedimenti della strada».
Sotto s'arruga noa, come a Stampace viene chiamata, corre un antico camminamento che, da Castello, porta ai rioni di Marina e Stampace. «Il Comune aveva garantito», ricorda ancora Vasco Cogotti «il rifacimento dei sottoservizi sia della via aanta Margherita che di via Portoscalas, altra strada disastrata, ottima per una prova di rally. Ma nulla è stato fatto».
Paolo Matta