Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Ragazzi pagatevi i contributi»

Fonte: La Nuova Sardegna
29 gennaio 2009

GIOVEDÌ, 29 GENNAIO 2009

Pagina 1 - Cagliari

Servizio civile. Sconcertante scoperta per chi assiste i portatori di handicap



Il governo ha esonerato il Fondo nazionale dal versamento




CAGLIARI. Saranno anche “Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione ed impresa”, come recita il frontespizio del decreto legge approvato il 29 novembre, ma al momento gli effetti benefici sono stati avvertiti solo dal Fondo nazionale per il servizio civile. Che grazie a un piccolo comma contenuto nel provvedimento, a decorrere dal primo gennaio non è più tenuto a versare i contributi previdenziali alle centinaia di migliaia di ragazzi che ogni anno optano per il servizio civile. Gli stessi che sul versante dell’assistenza alle fasce deboli della popolazione, si sostituiscono spesso ai doveri delle istituzioni. Che latitano. E il governo che fa? Anziché incoraggiare i ragazzi, li ostacola. Con il classico cavillo di poche righe, adocchiato quasi per caso da alcuni operatori dello Ierfop, l’Istituto europeo di ricerca e formazione che solo nel 2008 ha curato l’inserimento sociale e lavorativo di oltre settecento disabili. Che qualcosa di strano stesse bollendo in pentola lo si è pensato già a metà novembre, quando diversi ragazzi erano pronti a prendere servizio. E invece, dagli uffici del governo il via libera tardava ad arrivare. Perché perdere tanto tempo? Per un semplice motivo: risparmiare sui contributi. E dunque: varare il decreto legge il 28 novembre e ritardare l’entrata in servizio fino ai primi di gennaio, quando ormai l’obbligo contributivo non è più obbligatorio. E così è stato anche per i ragazzi dello Ierfop, che hanno dato disponibilità mesi orsono - quando la situazione era ben differente - e di punto in bianco senza i contributi e senza che nessuno si prendesse la briga di informarli. ‹‹Riteniamo si tratti di un provvedimento che non colga lo spirito del servizio reso - scrivono gli operatori dell’istituto cagliaritano - il quale dovrebbe avere anche lo scopo di inserirci nel mondo del lavoro. Ben consci di questo spirito, crediamo che questo provvedimento sia davvero inopportuno, in quanto oltre a sminuire il valore del nostro operato, va, come spesso accade, ad intaccare gli interessi di chi dal nostro servizio riceve un beneficio: i disabili››. Sul piano economico, il servizio civile non garantisce certo grandi introiti: si parla di circa tre euro l’ora, ‹‹e il doverci pagare i contributi - aggiungono i ragazzi - è mortificante››. Ma il problema non è prettamente legato al “soldo”. Piuttosto, appare chiaro che un provvedimento del genere determinerà una reazione a catena tutt’altro che positiva: ‹‹In futuro - affermano ancora gli operatori - la decisione del governo sarà un deterrente per chi vorrebbe cogliere l’ottima opportunità offerta dal servizio civile e pensiamo che il lavoro in nero possa essere un’attrattiva molto più forte per i nostri successori, in quanto la contribuzione pensionistica a carico dello Stato è stato uno dei motivi per cui abbiamo scelto di aderire al servizio».
Pablo Sole