Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Patrick Head chiude il cantiere

Fonte: L'Unione Sarda
26 settembre 2014


VIA MILANO. Trovati i resti di un edificio medievale, gli archeologi fermano gli scavi

 

Soprintendenza, stop al palazzo del principe della Formula 1



Per anni ha fatto sfrecciare i bolidi della Williams nelle piste di Formula 1 in tutto il mondo, ma per la prima volta deve tirare il freno a mano, e lo fa a Cagliari. A bloccare l'ingegnere inglese Patrick Head, figlio di pilota, da sempre socio di Frank Williams (patron dell'omonima scuderia) nella sua nuova veste di impresario edile, è stata la Soprintendenza ai beni archeologici: è bastato iniziare gli scavi nell'area all'angolo tra via Milano e via Taranto, dove voleva gettare le fondamenta di un palazzo destinato ad abitazioni e uffici, per riportare alla luce le rovine di un edificio di probabile epoca medievale, sul quale si sta indagando. Gli archeologi hanno studiato il cantiere (la scoperta è del giugno scorso), poi hanno sentenziato. «Quel sito è di grande interesse», conferma la soprintendente facente funzioni Donatella Mureddu, «e sospettiamo che sotto la costruzione medievale possano esserci rovine di epoca romana».
LO STOP Finisce qui, a meno di improbabili colpi di scena, il progetto edilizio dell'ingegner Head, approdato in città per motivi personali dopo essere stato uno dei più famosi personaggi della Formula 1 anche per via del suo modo di fare assai informale. Cantiere bloccato, dunque, tra la gioia di molte persone che abitano nella zona e che per anni, a suon di petizioni inviate al sindaco e alla Regione, chiedevano che fosse impedita la costruzione di un nuovo palazzo a pochi metri dalla basilica di Bonaria. Martedì mattina, raccontano i vicini, gli operai si sono salutati e qualcuno, al bar a fianco, assicura che Patrick Head fosse nel “luogo del disastro” (per lui, nel senso economico) nei giorni scorsi per rendersi conto personalmente della situazione.
LA SOPRINTENDENZA C'erano, gli archeologi della Soprintendenza, quando nello scorso giugno fu iniziato lo scavo per le fondamenta: lo prevedono le norme comunali, quando un'impresa edile lavora in un'area che potrebbe ospitare rovine antiche. E hanno subito notato, quegli archeologi, le sommità dei muri dell'edificio di probabile epoca medievale. Immediato l'alt al cantiere, in accordo con l'ingegner Head, per verificare meglio con uno scavo in via d'urgenza che sembra confermare le tesi della Soprintendenza: «Quando abbiamo avuto la certezza che lì sotto ci sono rovine importanti», allarga le braccia Donatella Mureddu, «abbiamo avviato l'iter del procedimento che dichiarerà quell'area “Sito d'interesse culturale” e l'abbiamo comunicato al proprietario. A decidere sulla dichiarazione sarà ora la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici», che è un'organo periferico del ministero. «In quell'area», aggiunge la soprintendente facente funzioni, «si sono sovrapposte varie fasi di frequentazione in epoca medievale e alto medievale. Stiamo indagando queste fasi e non escludiamo che siano connesse ad altre, di epoca romana». E per la prima volta nella sua brillante carriera, il genio Patrick Head deve restare ai box.
Luigi Almiento


Mureddu:
«Impresari,
passate
prima qui»

Prevenire è meglio che curare, soprattutto ora che la crisi economica ha travolto anche l'edilizia. Così Donatella Mureddu, soprintendente facente funzioni ai Beni archeologici, apre agli impresari edili. Non lo dice esattamente con le stesse parole, ma l'invito suona pressappoco così: «Prima di costruire, passate da noi».
Si sa che la zona di Bonaria era sede di necropoli e insediamenti di epoca romana e medievale, ma non è l'unica. «Abbiamo mappato la città», spiega Mureddu, «e istituito diverse zone di tutela preventiva, graduate sulla base del rischio che nel sottosuolo vi siano rovine archeologiche. Bonaria, ad esempio, è classificata come area a massimo rischio, uno scavo è possibile solo alla nostra presenza».
Dunque, prima di impegnarsi finanziariamente per la costruzione di nuovi stabili, gli impresari possono bussare alla Soprintendenza: «Spiegheremo se e quanto rischiano di dover bloccare il cantiere». (l. a.)